Conoscenza e comprensione
Il corso ha l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti
riguardo a tematiche fino a non molti anni fa ritenute tendenzialmente
marginali nella scienza penalistica ed oggetto di studio da parte di pochi
esperti. Il corso intende fornire un quadro sistematico dei dati normativi ed
istituzionali di matrice europea con cui il moderno penalista si trova sempre
più spesso a confrontarsi, e per tale via sollecitare la riflessione e la
valutazione critica circa l’impalcatura dei principi e le dinamiche di fondo
che caratterizzano la materia oggetto del corso, e l’impatto sempre più
significativo che queste hanno sugli ordinamenti penali degli Stati membri .
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il corso si propone di fornire agli studenti le
conoscenze essenziali circa le dinamiche e i percorsi normativi e
giurisprudenziali relativi ai due principali motori dell’integrazione dei
sistemi penali europei – l’Unione europea e il sistema della Convenzione
europea dei diritti dell’uomo (CEDU) – la cui acquisizione rappresenta ormai un
bagaglio conoscitivo indispensabile per il moderno penalista. In questa
prospettiva, saranno in particolare esaminate alcune sentenze (della Corte di
Giustizia e della Corte Edu) che vedono coinvolto il nostro ordinamento,
e nell’analisi delle quali gli studenti potranno direttamente sperimentare la
penetrazione di tali dinamiche nell’attuale assetto dell’ordinamento penale
italiano, e meglio comprendere l’attuale assetto ‘multilivello’ del sistema di
tutela (anche penale) dei diritti .
Autonomia di giudizio
Gli studenti saranno guidati ad acquisire le
necessarie competenze per giungere a formulare giudizi personali,
giuridicamente fondati e logicamente argomentati, in ordine alle principali
problematiche politico-criminali che i vincoli e in genere i vari
condizionamenti di matrice europea sollevano .
Abilità comunicative
Gli studenti saranno guidati ad acquisire il
linguaggio tecnico e le categorie concettuali propri del diritto penale
europeo, nonché la capacità di farne un uso corretto e consapevole anche nel
percorso professionale successivo al conseguimento della laurea.
Capacità di apprendimento
Gli studenti saranno guidati ad acquisire la
capacità di apprendimento e la metodologia necessarie per proseguire
autonomamente nell’ aggiornamento costante delle conoscenze del diritto penale
europeo quale strumento indispensabile di qualunque percorso professionale
successivo al conseguimento della laurea.
Lezioni frontali e seminari e gruppi di studio per l'approfondimento dei principali interventigiurisprudenziali nazionali e europei.
Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus.
Informazioni per studenti con disabilità e/o DSA
A garanzia di pari opportunità e nel rispetto delle leggi vigenti, gli studenti interessati possono chiedere un colloquio personale col docente in modo da programmare eventuali misure compensative e/o dispensative, in base agli obiettivi didattici ed alle specifiche esigenze.
È possibile rivolgersi anche al docente referente CInAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata - Servizi per le Disabilità e/o i DSA) del nostro Dipartimento, prof. Condorelli.
Per le propedeuticità formali consultare il regolamento didattico della coorte di riferimento disponibile nella pagina dedicata http://www.lex.unict.it/it/chi-siamo/regolamenti-didattici-del-corso-di-laurea-magistrale-ciclo-unico-giurisprudenza-lmg01
Vivamente consigliato
I PARTE – Diritto dell’Unione Europea e materia penale:
1. - Profili generali dei rapporti tra diritto dell’Unione Europea e diritto penale. I principi di prevalenza e didiretta efficacia del diritto sovrannazionale.- La tutela dei diritti fondamentali.- L’inesistenza attuale di un sistema penale dell’Unione Europea. Le ragioni tradizionalmente indicate: ildeficit democratico; la mancanza di una appropriata base giuridica. Analisi critica di tali osservazioni.
2. - Gli effetti «riflessi» del diritto dell’Unione Europea sul diritto penale, collegati all’ordinaria operativitàdel principio di preminenza.- Gli effetti sulle incriminazioni. Gli effetti nelle sanzioni. Il problema dell’efficacia in malampartem delladisapplicazione di norme penali contrastanti con la normativa dell’Unione Europea.
3. - La tutela dei beni giuridici dell’Unione Europea: a) i beni giuridici istituzionali; b) i beni giuridici chenascono dall’attività normativa dell’Unione Europea.- Le attuali tecniche di tutela degli interessi sovrannazionali.- Il sistema sanzionatorio amministrativo dell’Unione Europea e le sue prospettive di sviluppo.- Analisi delle diverse tipologie di sanzioni comunitarie. I «principi generali» del sistema sanzionatoriocomunitario e il regolamento 2988/95.- Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la tutela dei beni giuridici sovrannazionali. – Il ricorso al«principio di assimilazione». Rilievi critici.- Gli obblighi di tutela nascenti dalla normativa comunitaria. I limiti di un tale modello di tutela. Leprospettive di armonizzazione dei sistemi sanzionatori nazionali. Gli orientamenti della Corte di Giustizia.Le previsioni del trattato di Lisbona.
4. - La cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni secondo le originarie previsioni deltitolo VI del Trattato sull’Unione Europea;- L’evoluzione storica del III pilastro. Il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nei settori dellacriminalità organizzata e transnazionale. La cooperazione giudiziaria in materia penale ed Eurojust. Irisultati operativi. In particolare: il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Il mandato d’arrestoeuropeo.
5. - Le previsioni del Trattato di Lisbona. L’eliminazione della struttura in pilastri; la tutela dei dirittifondamentali; lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia; il ravvicinamento delle disposizioni di dirittopenale sostanziale degli Stati membri e la nascita di una politica criminale europea; il ProcuratoreGenerale europeo ed Eurojust; la tutela degli interessi finanziari. Le prospettive di un diritto penaledell’Unione Europea.
II PARTE – Sistema CEDU e materia penale:
1. - Il Consiglio d’Europa e la CEDU: profili generali.
2. - Il rango della CEDU nell’ordinamento italiano.
3. - Il sistema CEDU quale sistema di giustizia del fatto concreto ma con effetti de facto erga omnes.
4. - Il sistema CEDU costruito su “nozioni autonome”: in particolare, le nozioni autonome di “materia penale” e di “legge”.
5. - Il sistema CEDU quale fonte di “obblighi positivi di tutela”.
6. - Il diritto alla vita (art. 2 CEDU)
7. - Il divieto della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti (art. 3 CEDU).
8. - Nulla poena sine lege (art. 7 CEDU)
Per la I Parte:
1) R. Sicurella, Diritto penale e competenze dell'Unione europea, Pag. 1-84, 149-256.
2) G. Grasso, Il Trattato di Lisbona e le nuove competenze penali dell’Unione Europea, in Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, vol. IV, pag. 2307-2350.
3) R. Sicurella, Questioni di metodo nella costruzione di una teoria delle competenze dell'Unione europea in materia penale", in Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, vol. IV, Pag. 2569-2644.
Per la II Parte:
V. Manes – M. Caianiello, Introduzione al diritto penale europeo, Giappichelli, 2020, pp. 125-186; 189-208; 261-279.
Durante il corso di lezione saranno analizzate, anche in forma seminariale, alcune sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della Corte Europea dei diritti dell’uomo, nonché eventuali documenti normativi e di altra natura di attualità.
| Argomenti | Riferimenti testi | |
|---|---|---|
| 1 | Profili generali dei rapporti tra diritto dell’Unione Europea e diritto penale. I principi di prevalenza e di diretta efficacia del diritto sovrannazionale | |
| 2 | La tutela dei diritti fondamentali | |
| 3 | L’inesistenza attuale di un sistema penale dell’Unione Europea. Le ragioni tradizionalmente indicate: il deficit democratico; la mancanza di una appropriata base giuridica. Analisi critica di tali osservazioni | |
| 4 | Gli effetti «riflessi» del diritto dell’Unione Europea sul diritto penale, collegati all’ordinaria operatività del principio di preminenza | |
| 5 | Gli effetti sulle incriminazioni. Gli effetti nelle sanzioni. Il problema dell’efficacia in malampartem della disapplicazione di norme penali contrastanti con la normativa dell’Unione Europea | |
| 6 | La tutela dei beni giuridici dell’Unione Europea: a) i beni giuridici istituzionali; b) i beni giuridici che nascono dall’attività normativa dell’Unione Europea | |
| 7 | Le attuali tecniche di tutela degli interessi sovrannazionali | |
| 8 | Il sistema sanzionatorio amministrativo dell’Unione Europea e le sue prospettive di sviluppo | |
| 9 | Analisi delle diverse tipologie di sanzioni comunitarie. I «principi generali» del sistema sanzionatorio comunitario e il regolamento 2988/95 | |
| 10 | Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la tutela dei beni giuridici sovrannazionali. – Il ricorso al «principio di assimilazione». Rilievi critici | |
| 11 | Gli obblighi di tutela nascenti dalla normativa comunitaria. I limiti di un tale modello di tutela. Le prospettive di armonizzazione dei sistemi sanzionatori nazionali. Gli orientamenti della Corte di Giustizia. Le previsioni del trattato di Lisbona. | |
| 12 | La cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni secondo le originarie previsioni del titolo VI del Trattato sull’Unione Europea | |
| 13 | L’evoluzione storica del III pilastro. Il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nei settori della criminalità organizzata e transnazionale. La cooperazione giudiziaria in materia penale ed Eurojust. I risultati operativi | |
| 14 | Il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Il mandato d’arresto europeo | |
| 15 | Le previsioni del Trattato di Lisbona. L’eliminazione della struttura in pilastri; la tutela dei diritti fondamentali; lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia; il ravvicinamento delle disposizioni di diritto penale sostanziale degli Stati membri | |
| 16 | Il Procuratore Generale europeo ed Eurojust; la tutela degli interessi finanziari. Le prospettive di un diritto penale dell’Unione Europea | |
| 17 | Il Consiglio d’Europa e la CEDU: profili generali | |
| 18 | Il rango della CEDU nell’ordinamento italiano | |
| 19 | Il sistema CEDU quale sistema di giustizia del fatto concreto ma con effetti de facto erga omnes | |
| 20 | Il sistema CEDU costruito su “nozioni autonome”: in particolare, le nozioni autonome di “materia penale” e di “legge” | |
| 21 | Il sistema CEDU quale fonte di “obblighi positivi di tutela” | |
| 22 | Il diritto alla vita (art. 2 CEDU) | |
| 23 | Il divieto della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti (art. 3 CEDU) | |
| 24 | Nulla poena sine lege (art. 7 CEDU) |
Prova orale.
L'esame sarà valutato secondo i seguenti criteri (Delibera Consiglio CdS 17 settembre 2018):
La verifica dell’apprendimento potrà essere effettuata anche per via telematica, qualora le condizioni lo dovessero richiedere.
Gli effetti riflessi; le innovazioni introdotte dal Trattato di Lisbona; la tutela dei diritti fondamentali; la Procura europea; l'art. 83 TFUE.