1. L’“oggetto” gruppo: definizioni
2. Le radici concettuali: gruppo primario e gruppo sociale
3. L’interesse scientifico per il gruppo nel ‘900
4. I gruppi “macro” e “micro”: fraintendimenti e funzioni
Gruppi sociali e Self : approcci teorici
1. I gruppi di riferimento ed il Self: l’interazionismo simbolico
2. Il Self e l’Identità: il gruppo sullo sfondo?
3. Gruppi d’appartenenza e Identità Sociale: l’approccio socio-costruttivista
1. Il piccolo gruppo psicologico
2. Il gruppo in azione: tipologia di leadership, modalità relazionali, effetti
3. Una questione di base: la dinamica dell’autorità e la qualità della leadership
Relazioni inter-gruppi e pregiudizio
1. Il conflitto intergruppi e l’ipotesi del contatto come strategia per la riduzione del pregiudizio
2. Il problema della generalizzazione: ipotesi del contatto rivisitata
Il gruppo e la formazione al cambiamento
1. Il cambiamento possibile: dinamiche e problematicità
2. La capacità d'ascolto ed il problema dell'Identità
3. La formazione al cambiamento ed il setting di gruppo
Introduzione alla psicologia delle Istituzioni
1.La rilevanza delle Istituzioni nel vivere quotidiano
2.Che significa Istituzione?”Oggetto” scientifico, processi di categorizzazione e
3.Orientamenti teorici: situazione quadro
L’orientamento sociologico
1.Èmile Durkheim: Le Istituzioni come fondamento della società
2.Erving Goffman: Istituzioni come Istituzioni totali?
3.Michel Crozier ed Erhrad Friedberg: l’analisi strategica dei processi di cambiamento
L’orientamento istituzionale
1.Georges Lapassade: l’analisi istituzionale
2.Renè Lourau: istituente Vs istituito
L’orientamento psico-socio-analitico
1.Wilfred R. Bion: le Istituzioni come “guscio protettivo”
2.Elliott Jaques: la socio-analisi
3.Renzo Carli: Istituzioni come processi collusivi fantasmatici e stabilità delle organizzazioni
L’orientamento psico-sociologico
1. Peter Berger e Thomas Lukman: Istituzione come tipizzazione reciproca
Processi istituzionali e cambiamento problematico
1.Istituzione ed esclusione: l'esigenza di innovazione nella teoria e nella prassi
2.La "deistituzionalizzazione" come processo: rilievi problematici
3.La "deistituzionalizzazione": da atto formale a processo psico-sociale
La Scuola tra istituito ed istituente
1.La Scuola tra istituiti e processi psicosociali
2.Dinamiche collusive e processi di esclusione sociale
3.Gli Istituiti nella prassi scolastica e nell'utenza
4.Il cambiamento come nuovo istituente
5.L’istituente organizzativo e l’esigenza di coinvolgimento dei protagonisti
Identità e cambiamento: processi
1.Identità e ambiente di vita: dall'istituito all'istituente
2.Identità e complessità: "discontinuità" sociale e avvenire al plurale auto-creativo
3.Identità e progettualità di vita: Possible Selves e continuum identitario
Identità come istituente: contesti
1 Identità e relazioni con il contesto: approccio genetico (istituente) vs funzionalista (istituito)
2.Identità e interpretazione del ruolo in "turbulent times"
3. Innovazione e cambiamento: headship vs leadership
Identità e cambiamento: l'esigenza di formazione psicosociale
1. Identità, Istituiti ed esigenza di formazione psicosociale
2.I gruppi ed i processi di cambiamento
Processi psico-sociali ed effetti dell’esperienza Istituzionale
1.Comportamento aggressivo e contesto istituzionale
2.Processi di istituzionalizzazione e Possible Selves nelle adolescenti " a rischio"
3.Qualità dell'esperienza scolastica e rappresentazione delle Istituzioni
4.Qualità dei climi ed effetti sul benessere del personale nelle Istituzioni formativo/riabilitative e nelle comunità per disabili mentali.
5.Processi di cambiamento ed attività di supervisione di un GOT nell'Istituzione carceraria.
LA VIOLENZA SESSUALE INTERPRETAZIONI E PROBLEMATICHE
1. Le questioni controverse di una tematica “calda”
1.1.Il visibile e l’invisibile
1.2.Il problema della definizione e la gamma degli effetti
2. La problematica della vittima: responsabilizzazione e reazioni
2.1.Le caratteristiche della vittima come “causa”/concausa dello stupro: Blaming the victim
2.2.Blaming the victim, Belief in a Just World and Rape Trauma Syndrome
3. Le chiavi interpretative del fenomeno e la problematica del rapporto tra il maschile ed il femminile
3.1.La personalità dello stupratore: psicopatologia e “normalità”
3.2.L’analisi sociologica ed antropoculturale
3.2.1.La famiglia monogamica ed il “controllo sociale”
3.2.2.L’atavico presupposto di supremazia maschile e la donna come “minus habens”
3.2.3.L’asimmetria maschio/femmina nella cultura classica: lo stupro come “paradigma della fecondazione”
3.2.4.L’ambivalenza nei confronti della donna “strumento del peccato” nella dottrina cristiana classica
3.3.L’analisi psicodinamica e psicosociale: socializzazione e identità di ruolo
3.3.1.Controllo pulsioni omosessuali latenti e “falsa differenziazione” dall’oggetto d’amore
3.3.2.I processi di socializzazione e lo strutturarsi delle identità di ruolo: norme sociali ed “hypermasculinity”
LE RAPPRESENTAZIONI SOCIALI DELLA VIOLENZA SESSUALE TRA STEREOTIPI E ATTEGGIAMENTI DI “SUPERFICIE”
E “SFONDO”
1.La problematica della violenza sessuale nella società attuale: ambivalenze e contraddizioni degli specifici atteggiamenti sociali
2.Gli strumenti per la comprensione di una tematica complessa: atteggiamenti e rappresentazioni sociali.
2.1.Il legame complesso tra sistema di atteggiamenti e comportamenti
2.2.Le “rappresentazioni sociali” come “ponte” tra il sociale e lo psicologico
2.3.Le rappresentazioni come “organizzatori” degli atteggiamenti: il modello iceberg e la relazioni “superficie-sfondo” per l’analisi del fenomeno
“violenza sessuale”
3.La dinamica dell’”Identità” e del “Sé” e la differenziazione del quadro rappresentazionale
4.Rape Myths e “Ambivalent Sexism”: ruolo di autoritarismo ed empatia
I-LA RICERCA SUL CAMPO
I-La ricerca con studenti di Psicologia e Aree Scientifiche
1-Obiettivi delle ricerca
2-Partecipanti
3-Strumenti e metodologia
4-I dati relativi a: IRMA, A/C, Empatia e Differenziali Semantici
4.1.Il quadro generale
4.2.Dati relativi all’IRMA
4.3.Dati di sintesi
5.Le Scale sulla violenza sessuale
5.1.La violenza sessuale: quali comportamenti ed in che misura? (Scala Violsex)
5.2.La cause delle Violenza sessuale: atteggiamenti e contesti socioculturali (Scala CauseViol)
5.3.Reazioni della vittima: reattività vs fatalismo (Scala ReattVitt)
5.4.La vittima: stereotipi e normalità (Scala TipoVitt)
5.5.Lo stupratore: patologia e “normaltà”
5.6. I mass-media: gradiente di sensibilizzazione
6-Sintesi conclusive
II-LA RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DELLA VIOLENZA SESSUALE:
COSA CAMBIA NEL TEMPO?
1.Premessa
2.Confronto tra dati di ricerche condotte con studenti Liceali nel 1994 e nel 2003
3.Confronto tra dati relativi a studentesse della Laurea in Psicologia Anni Acc.2007 e 2014
4.Confronto tra dati relativi a studentesse dell’ultimo anno di Liceo: anno
scolastico 1994 e studentesse dell’ultimo anno della Laurea Magistrale: anno acc. 2014
5.Riflessioni complessive
PROSPETTIVE
1.Il confronto tra le aree di “superficie” e “sfondo”
1.1.L’analisi di “superficie”
1.2.L’analisi di “sfondo”
2.Tra l’”oggi” rilevato e il “domali” possibile
1)Licciardello O. (2015), I gruppi. Aspetti epistemologici e ricadute applicative, Angeli, Milano, ISBN: 978-88-917-1132-8.
2) Licciardello, O. (2016), Istituzioni e Cambiamento. Processi psicosociali, Franco Angeli, Editore, Milano, ISBN: 978-88-917-2840-1
3)Licciardello O., Cardella G.M. (2017), Alla base dell’iceberg. La rappresentazione della violenza sessuale tra atteggiamenti di superficie e sfondo. Franco Angeli Editore, Milano,
ISBN: 978-88-917-6063-0
-In che senso la logica lineare proposta da Kurt Lewin è rilevante nello svolgimento delle attività professionali?
-Perché, secondo le ricerche di Tajfel si verifica il bias ingroup-outgroup?
-La Markus ha teorizzato i Possible Selves, in cosa consistono e perché possono risultare sdi notevole utilità nelle attività formative e/o ri recupero/riabilitazione sociale?
-Gordon Allport ha proposto la famosa Contact Hypothesis, con quali obiettivi e quali sono stati gli sviluppi ulteriori?
-Esistono degli aspetti comuni tra capacità d’ascolto ed empatia? E se si, in che senso?
-Perché la formazione psico-sociale si può solamente proporre ma non imporre?
-Quali sono le differenze concettuali tra Istituzioni come dato e Istituiti?
-Quali sono gli aspetti fondamentali che caratterizzano funzionalmente i processi de-istituzionalizzazione?
-Che relazioni esistono tra organizzazione e istituzione?
-In che senso i processi di cambiamento sociale coinvolgono le dimensioni dell’Identità?
-Che relazioni esistono tra atteggiamenti e rappresentazioni sociali?
-Come si possono spiegare le ambivalenze che si riscontrano anche nel mondo femminile nei confronti delle donne abusate?
-Considerando i risultati delle ricerche come si può intervenire per prevenire al violenza nei confronti delle donne?
-Cosa si potrebbe fare per prevenire i rischi di blaming the victim?