INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA (DICAR)Ingegneria edile-architetturaAnno accademico 2022/2023

1013501 - RESTAURO ARCHITETTONICO E LABORATORIO RESTAURO ARCHITETTONICO A - Z
Modulo 1013502 - RESTAURO ARCHITETTONICO

Docente: GIULIA FILOMENA SANFILIPPO

Risultati di apprendimento attesi

Il corso integrato “RESTAURO ARCHITETTONICO E LABORATORIO RESTAURO ARCHITETTONICO” persegue l’obiettivo generale di consentire agli allievi l’integrazione delle conoscenze storiche, tecnologiche e strutturali acquisite negli anni precedenti del corso di studi, utilizzandole opportunamente per la conservazione del patrimonio architettonico.

In particolare il modulo di:

Il modulo di “Restauro Architettonico” ha come obiettivo formativo l’apprendimento del concetto di restauro nella sua evoluzione storica e l’acquisizione di una corretta metodologia per l’intervento sul costruito storico: dalla fase conoscitiva all’interpretazione dei segni del degrado e delle vulnerabilità strutturali sino al progetto. In questo processo lo studio dei caratteri figurativi e delle tecniche costruttive di edificio storico (o di un aggregato urbano) è posto alla base della scelta di buone pratiche operative per il restauro. Teoria e esemplificazioni progettuali tratte dalla letteratura sono utilizzate nel corso per fornire gli strumenti critici per le scelte progettuali conservative.

Modalità di svolgimento dell'insegnamento

L'insegnamento si svolge mediante lezioni frontali sulla teoria del restauro, sulle tecniche costruttive storiche, su tecniche d'intervento;

Il modulo si sviluppa in due fasi:

-fase A. Teoria e storia del restauro (lezioni frontali ed esercitazione in aula o presso il MURa);

-fase B. Restauro dell’architettura (lezioni frontali ed esercitazioni in aula).

Alla conclusione del primo periodo si prevede un esonero (esame in itinere) sugli argomenti trattati durante entrambi i percorsi. L’esonero non è obbligatorio, ma vivamente consigliato e consente di verificare l’apprendimento dei contenuti del modulo e riservare alla sessione estiva o autunnale solo la verifica delle attività svolte nell’ambito del “Laboratorio di Restauro” (secondo modulo).

 La valutazione di questa parte vale 2/3 sul voto complessivo finale.

Qualora si rendesse indispensabile variare le modalità di erogazione dell'insegnamento per le problematiche sanitarie legate al COVID19 (modalità mista/blended o a distanza) le modalità di svolgimento dell’insegnamento saranno modificate comunque nel rispetto del programma riportato nel Syllabus.

Prerequisiti richiesti

 Propedeuticità da regolamento didattico: Scienza delle costruzioni

Conoscenze di base: storia dell’architettura, tecnologie costruttive storiche, comportamento statico degli edifici.

Frequenza lezioni

La frequenza è obbligatoria nella misura del 70% del monte ore complessivo del modulo. Per gli aventi diritto ai sensi dell’art. 23 del Regolamento Didattico di Ateneo la percentuale di frequenza obbligatoria è del 50 %. Qualora si rendesse indispensabile variare le modalità di erogazione dell'insegnamento per le problematiche sanitarie legate al COVID19 (modalità mista/blended o a distanza) l’obbligo di frequenza potrebbe non essere più valido.

Contenuti del corso

TEORIA DEL RESTAURO

La conoscenza come premessa per ogni operatività. Iter metodologico per l’intervento sull’esistente. Il Restauro archeologico e gli esempi di R. Stern e G. Valadier; Il dibattito nell’800 in Europa: E. Viollet - le - Duc e il restauro ‘stilistico’, Stilistico; le teorie di J. Ruskin, l'Antirestoration movement e W. Morris. Il Restauro filologico-storico e moderno (L. Beltrami e C. Boito), il Restauro scientifico (G. Giovannoni). Il dopoguerra e il Restauro critico – Cesare Brandi. Le correnti contemporanee. Il restauro e il riuso. Il progetto sull’esistente oggi. modi d’accostamento alle preesistenze storiche, categorie ed esempi.

Le Carte del restauro.

Carta di Atene, Carta italiana del ’32, del ’38, Carta di Gubbio del ’60, Carta di Venezia, Carta italiana del ’72, La Conservazione integrata, Raccomandazioni per gli edifici a tipologia specialistica in zona sismica (1986), Carta del Restauro e della Conservazione del 1987, Carta di Cracovia e Carta del rischio.


LA CONOSCENZA

1 Analisi degli edifici storici: Ricerca storico bibliografica, rilievo; l’organismo architettonico come sistema di parti costruttive; le tipologie strutturali

2 I Materiali dell’architettura.

2.1 Materiale lapideo: La pietra (caratteristiche fisiche, chimiche, lavorabilità ecc.); Sistemi d’impiego nella costruzione (apparato ornamentale e rivestimento di facciata);

3 Configurazione architettonica ed elementi costruttivi degli edifici storici

3.1 Cenni sui sistemi costruttivi storici nell’areale etneo;

3.2 Elementi murari (fondazioni, murature in spiccato, volte, architravi, piattabande, archivolti, scale);

3.3 Elementi strutturali lignei: solai, tetti, architravi, centine, mensole,..

3.4 Elementi strutturali metallici: solai, mensole, tiranti

4. Sistemi protettivi ambientali nella regola dell’arte

4.1 Protezioni delle superfici (Intonaci e scialbi);

4.2 Umidità dal sottosuolo (sbarramenti, impermeabilizzazioni, intercapedini, vespai);

4.3 Acquee meteoriche (manti di copertura, canalette, discendenti, smaltimenti diretti);

INTERPRETAZIONE - ANALISI DELLO STATO DI CONSERVAZIONE

5. Superfici

5.1 Descrizione e lessico dei principali degradi sulle superfici (NorMAL 1/88 e Norme UNI 11183;

5.2 Principali cause e fenomeni di degrado materico (chimico, fisico, biologico);

5.3 Lettura dei degradi sulle superfici (mappe delle manifestazioni visibili: generali e tematiche);

6. Riconoscimento dei danni (in atto o pregressi), meccanismi di collasso (locali e globali), scenari di danno.

6.1 Strutture murarie: dissesti da schiacciamento, pressoflessione (concorde, discorde, mista), cedimenti differenziali (centrali, terminali); quadri fessurativi

6.2 Strutture voltate: deformazioni in chiave e alle reni; quadri fessurativi

6.3 Solai: manifestazioni di disseto;Solai lignei; solai in ferro

DEFINIZIONE DEI CRITERI DEL PROGETTO DI RESTAURO- (REVERSIBILITÀ, COMPATIBILITÀ E MINIMO INTERVENTO)

7. Restauro materico: tecniche di intervento conservativo (puliture, consolidamenti, protezioni);

8. Protezione dalle acque (del sottosuolo, di infiltrazione);

9. Restauro strutturale: interventi locali e interventi globali (mitigazione della vulnerabilità);

9.1 Interventi locali; Fondazioni, murature solai e coperture; Volte

9.2 Interventi globali; tiranti, cordoli, ammorsature dei cantonali.

ESERCITAZIONE

L’esercitazione consiste nello studio in aula delle tecniche costruttive storiche dell’areale etneo e nella elaborazione grafica  di una tipologia abitativa storica ricorrente del centro storico catanese o dell’areale etneo, eseguita sulla base di un rilievo fornito dal docente, che dovrà essere approfondito e controllato con nuove misurazioni sul posto.

Le attività previste per le esercitazioni del I semestre sono: assegnazione di un caso di studio (aggregato urbano o edificio) e prime analisi conoscitive del contesto; individuazione e graficizzazione delle fasi accrescitive e trasformative con l'ausiolio delle ricerche storiche e del rilievo critico (comprese le osservazioni delle tecniche costruttive).

Il lavoro sarà suddiviso per gruppi di 3-4 studenti.

L’elaborato finale introduce il tema per l'attività del modulo di "laboratorio di restauro architettonico" che si svolgerà nel secondo semestre

Testi di riferimento

  1. DONA' C. (a cura di), Manuale delle murature storiche, DEI, 2011.
  2. BRANDI C. Teoria del restauro, Einaudi, 2000. Approfondimento*
  3. CARBONARA G., Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico e nuovo, Utet scienze e tecniche, Torino, 2011.
  4. CASIELLO S. (a cura di), Verso una storia del Restauro. Dall’età classica al primo Ottocento. Alinea ed., Firenze 2008 (pp. 61-137/276-310). Approfondimento*.
  5. GIUFFRÈ A. (a cura di), Sicurezza e conservazione dei centri storici. Il caso Ortigia, Laterza, 1990. Approfondimento*.
  6. MARGANI L., SALEMI A. (a cura di), Materiali e tecniche costruttive della tradizione siciliana, Documenti IDAU n. 16 (1988), n. 2 (1989) e n. 10 (1994).
  7. MUSSO S. F. (a cura di), Recupero e restauro degli edifici storici, guida pratica al rilievo e alla diagnostica, E.P.C. editore, III ed.,2010.
  8. SALEMI A., Il recupero e la conservazione delle fabbriche tradizionali. Le patologie da umidità, Gangemi, Roma, 2000.
  9. SETTE M.P., Il restauro in architettura: quadro storico, Utet scienze e tecniche, Torino, 2000.
  10. TINÈ S. (a cura di), Codice di pratica professionale per il restauro delle fronti esterne degli edifici: l'esperienza di Ortygia, Flaccovio, 2001.
  11. TORSELLO P. (a cura di), “che cose’ il restauro, nove studiosi a confronto”, Marsilio ed, 2005. Approfondimento*.

I testi segnati con (*) sono da considerarsi come consigliati solo come approfondimento degli argomenti trattati a lezione

Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
1Teoria e storia del restauro 3, 4, 5, 10,12
2Conoscenza: rilievo e tecniche costruttive storiche 7, 8, 9, 11
3Interpretazione delle cause dei degradi fisici e strutturali 8, 9, 11
4Definizione dei criteri di progetto 2, 6, 9, 11

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

Il completo svolgimento del tema di esercitazione e la partecipazione attiva alle attività didattiche del laboratorio sono condizioni necessarie per l’ammissione all’esame.

L’esercitazione prevede la produzione di elaborati atti a dimostrare l’esecuzione delle attività proposte dalla docenza.

La prova d’esame finale, il cui carattere è prettamente individuale, consiste nell’esposizione degli elaborati dell’esercitazione progettuale e nella discussione delle scelte conservative in relazione anche ai contenuti del corso del primo semestre.

Alla conclusione del primo periodo si prevede un esonero (esame in itinere) sugli argomenti trattati durante entrambi i percorsi. L’esonero non è obbligatorio, ma vivamente consigliato e consente di verificare l’apprendimento dei contenuti del modulo e riservare alla sessione estiva o autunnale solo la verifica delle attività svolte nell’ambito del “Laboratorio di Restauro” (secondo modulo).

Esempi di domande e/o esercizi frequenti


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