GIURISPRUDENZAGiurisprudenzaAnno accademico 2023/2024

56887 - DIRITTO PENALE EUROPEO

Docente: ROSARIA SICURELLA

Risultati di apprendimento attesi


Modalità di svolgimento dell'insegnamento

Lezioni frontali e seminari e gruppi di studio per l'approfondimento dei principali interventigiurisprudenziali nazionali e europei.

Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus.

Informazioni per studenti con disabilità e/o DSA
A garanzia di pari opportunità e nel rispetto delle leggi vigenti, gli studenti interessati possono chiedere un colloquio personale col docente in modo da programmare eventuali misure compensative e/o dispensative, in base agli obiettivi didattici ed alle specifiche esigenze.
È possibile rivolgersi anche al docente referente CInAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata - Servizi per le Disabilità e/o i DSA) del nostro Dipartimento, prof. Condorelli.

Prerequisiti richiesti

Per le propedeuticità formali consultare il regolamento didattico della coorte di riferimento disponibile nella pagina dedicata http://www.lex.unict.it/it/chi-siamo/regolamenti-didattici-del-corso-di-laurea-magistrale-ciclo-unico-giurisprudenza-lmg01

Frequenza lezioni

Vivamente consigliato

Contenuti del corso

I PARTE – Diritto dell’Unione Europea e materia penale

1. - Profili generali dei rapporti tra diritto dell’Unione Europea e diritto penale. I principi di prevalenza e di diretta efficacia del diritto sovrannazionale. - La tutela dei diritti fondamentali. - L’inesistenza attuale di un sistema penale dell’Unione Europea. Le ragioni tradizionalmente indicate: il deficit democratico; la mancanza di una appropriata base giuridica. Analisi critica di tali osservazioni.

2. - Gli effetti «riflessi» del diritto dell’Unione Europea sul diritto penale, collegati all’ordinaria operatività del principio di preminenza. - Gli effetti sulle incriminazioni. Gli effetti nelle sanzioni. Il problema dell’efficacia in malampartem della disapplicazione di norme penali contrastanti con la normativa dell’Unione Europea.

3. - La tutela dei beni giuridici dell’Unione Europea: a) i beni giuridici istituzionali; b) i beni giuridici che nascono dall’attività normativa dell’Unione Europea. - Le attuali tecniche di tutela degli interessi sovrannazionali. - Il sistema sanzionatorio amministrativo dell’Unione Europea e le sue prospettive di sviluppo. - Analisi delle diverse tipologie di sanzioni comunitarie. I «principi generali» del sistema sanzionatorio comunitario e il regolamento 2988/95. - Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la tutela dei beni giuridici sovrannazionali. – Il ricorso al «principio di assimilazione». Rilievi critici. - Gli obblighi di tutela nascenti dalla normativa comunitaria. I limiti di un tale modello di tutela. Le prospettive di armonizzazione dei sistemi sanzionatori nazionali. Gli orientamenti della Corte di Giustizia. Le previsioni del trattato di Lisbona.

4. - La cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni secondo le originarie previsioni del titolo VI del Trattato sull’Unione Europea; - L’evoluzione storica del III pilastro. Il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nei settori della criminalità organizzata e transnazionale. La cooperazione giudiziaria in materia penale ed Eurojust. I risultati operativi. In particolare: il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Il mandato d’arresto europeo.

5. - Le previsioni del Trattato di Lisbona. L’eliminazione della struttura in pilastri; la tutela dei diritti fondamentali; lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia; il ravvicinamento delle disposizioni di diritto penale sostanziale degli Stati membri e la nascita di una politica criminale europea; il Procuratore Generale europeo ed Eurojust; la tutela degli interessi finanziari. Le prospettive di un diritto penale dell’Unione Europea.

II PARTE – Sistema CEDU e materia penale

1.      Il Consiglio d’Europa e la CEDU: profili generali;

2.      Il rango della CEDU nell’ordinamento italiano;

3.      Il sistema CEDU quale sistema di giustizia del fatto concreto ma con effetti de facto erga omnes

4.      Il sistema CEDU costruito su “nozioni autonome”: in particolare, le nozioni autonome di “materia penale” e di “legge”

5.      Il sistema CEDU quale fonte di “obblighi positivi di tutela”

6.      Il diritto alla vita (art. 2 CEDU)

7.      Il divieto della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti (art. 3 CEDU)

8.      Nulla poena sine lege (art. 7 CEDU)

Testi di riferimento

Per la I Parte

1) R. Sicurella, Diritto penale e competenze dell'Unione europea, Pag. 1-84, 149-256.

2) G. Grasso, Il Trattato di Lisbona e le nuove competenze penali dell’Unione Europea, in Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, vol. IV, pag. 2307-2350.

3) R. Sicurella, Questioni di metodo nella costruzione di una teoria delle competenze dell'Unione europea in materia penale", in Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, vol. IV, Pag. 2569-2644.

Per la II Parte: V. Manes – M. Caianiello, Introduzione al diritto penale europeo, Giappichelli, 2020, pp. 125-186; 189-208; 261-279.

Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
1Profili generali dei rapporti tra diritto dell’Unione Europea e diritto penale. I principi di prevalenza e di diretta efficacia del diritto sovrannazionale
2La tutela dei diritti fondamentali
3L’inesistenza attuale di un sistema penale dell’Unione Europea. Le ragioni tradizionalmente indicate: il deficit democratico; la mancanza di una appropriata base giuridica. Analisi critica di tali osservazioni
4Gli effetti «riflessi» del diritto dell’Unione Europea sul diritto penale, collegati all’ordinaria operatività del principio di preminenza
5Gli effetti sulle incriminazioni. Gli effetti nelle sanzioni. Il problema dell’efficacia in malampartem della disapplicazione di norme penali contrastanti con la normativa dell’Unione Europea
6La tutela dei beni giuridici dell’Unione Europea: a) i beni giuridici istituzionali; b) i beni giuridici che nascono dall’attività normativa dell’Unione Europea
7Le attuali tecniche di tutela degli interessi sovrannazionali
8Il sistema sanzionatorio amministrativo dell’Unione Europea e le sue prospettive di sviluppo
9Analisi delle diverse tipologie di sanzioni comunitarie. I «principi generali» del sistema sanzionatorio comunitario e il regolamento 2988/95
10Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la tutela dei beni giuridici sovrannazionali. – Il ricorso al «principio di assimilazione». Rilievi critici
11Gli obblighi di tutela nascenti dalla normativa comunitaria. I limiti di un tale modello di tutela. Le prospettive di armonizzazione dei sistemi sanzionatori nazionali. Gli orientamenti della Corte di Giustizia. Le previsioni del trattato di Lisbona.
12La cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni secondo le originarie previsioni del titolo VI del Trattato sull’Unione Europea
13L’evoluzione storica del III pilastro. Il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nei settori della criminalità organizzata e transnazionale. La cooperazione giudiziaria in materia penale ed Eurojust. I risultati operativi
14Il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Il mandato d’arresto europeo
15Le previsioni del Trattato di Lisbona. L’eliminazione della struttura in pilastri; la tutela dei diritti fondamentali; lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia; il ravvicinamento delle disposizioni di diritto penale sostanziale degli Stati membri
16Il Procuratore Generale europeo ed Eurojust; la tutela degli interessi finanziari. Le prospettive di un diritto penale dell’Unione Europea

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

Prova orale.

L'esame sarà valutato secondo i seguenti criteri (Delibera Consiglio CdS 17 settembre 2018):

La verifica dell’apprendimento potrà essere effettuata anche per via telematica, qualora le condizioni lo dovessero richiedere.

Esempi di domande e/o esercizi frequenti

Gli effetti riflessi; le innovazioni introdotte dal Trattato di Lisbona; la tutela dei diritti fondamentali; laProcura europea; l'art. 83 TFUE.


English version