Lezioni frontali e seminari e gruppi di studio per l'approfondimento dei principali interventigiurisprudenziali nazionali e europei.
Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus.
Informazioni per studenti con disabilità e/o DSA
A garanzia di pari opportunità e nel rispetto delle leggi vigenti, gli studenti interessati possono chiedere un colloquio personale col docente in modo da programmare eventuali misure compensative e/o dispensative, in base agli obiettivi didattici ed alle specifiche esigenze.
È possibile rivolgersi anche al docente referente CInAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata - Servizi per le Disabilità e/o i DSA) del nostro Dipartimento, prof. Condorelli.
Per le propedeuticità formali consultare il regolamento didattico della coorte di riferimento disponibile nella pagina dedicata http://www.lex.unict.it/it/chi-siamo/regolamenti-didattici-del-corso-di-laurea-magistrale-ciclo-unico-giurisprudenza-lmg01
Vivamente consigliato
I PARTE – Diritto dell’Unione Europea e materia penale
1. - Profili generali dei rapporti tra diritto dell’Unione Europea e diritto penale. I principi di prevalenza e di diretta efficacia del diritto sovrannazionale. - La tutela dei diritti fondamentali. - L’inesistenza attuale di un sistema penale dell’Unione Europea. Le ragioni tradizionalmente indicate: il deficit democratico; la mancanza di una appropriata base giuridica. Analisi critica di tali osservazioni.
2. - Gli effetti «riflessi» del diritto dell’Unione Europea sul diritto penale, collegati all’ordinaria operatività del principio di preminenza. - Gli effetti sulle incriminazioni. Gli effetti nelle sanzioni. Il problema dell’efficacia in malampartem della disapplicazione di norme penali contrastanti con la normativa dell’Unione Europea.
3. - La tutela dei beni giuridici dell’Unione Europea: a) i beni giuridici istituzionali; b) i beni giuridici che nascono dall’attività normativa dell’Unione Europea. - Le attuali tecniche di tutela degli interessi sovrannazionali. - Il sistema sanzionatorio amministrativo dell’Unione Europea e le sue prospettive di sviluppo. - Analisi delle diverse tipologie di sanzioni comunitarie. I «principi generali» del sistema sanzionatorio comunitario e il regolamento 2988/95. - Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la tutela dei beni giuridici sovrannazionali. – Il ricorso al «principio di assimilazione». Rilievi critici. - Gli obblighi di tutela nascenti dalla normativa comunitaria. I limiti di un tale modello di tutela. Le prospettive di armonizzazione dei sistemi sanzionatori nazionali. Gli orientamenti della Corte di Giustizia. Le previsioni del trattato di Lisbona.
4. - La cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni secondo le originarie previsioni del titolo VI del Trattato sull’Unione Europea; - L’evoluzione storica del III pilastro. Il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nei settori della criminalità organizzata e transnazionale. La cooperazione giudiziaria in materia penale ed Eurojust. I risultati operativi. In particolare: il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Il mandato d’arresto europeo.
5. - Le previsioni del Trattato di Lisbona. L’eliminazione della struttura in pilastri; la tutela dei diritti fondamentali; lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia; il ravvicinamento delle disposizioni di diritto penale sostanziale degli Stati membri e la nascita di una politica criminale europea; il Procuratore Generale europeo ed Eurojust; la tutela degli interessi finanziari. Le prospettive di un diritto penale dell’Unione Europea.
II PARTE – Sistema CEDU e materia penale
1. Il Consiglio d’Europa e la CEDU: profili generali;
2. Il rango della CEDU nell’ordinamento italiano;
3. Il sistema CEDU quale sistema di giustizia del fatto concreto ma con effetti de facto erga omnes
4. Il sistema CEDU costruito su “nozioni autonome”: in particolare, le nozioni autonome di “materia penale” e di “legge”
5. Il sistema CEDU quale fonte di “obblighi positivi di tutela”
6. Il diritto alla vita (art. 2 CEDU)
7. Il divieto della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti (art. 3 CEDU)
8. Nulla poena sine lege (art. 7 CEDU)
Per la I Parte
1) R. Sicurella, Diritto penale e competenze dell'Unione europea, Pag. 1-84, 149-256.
2) G. Grasso, Il Trattato di Lisbona e le nuove competenze penali dell’Unione Europea, in Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, vol. IV, pag. 2307-2350.
3) R. Sicurella, Questioni di metodo nella costruzione di una teoria delle competenze dell'Unione europea in materia penale", in Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, vol. IV, Pag. 2569-2644.
Per la II Parte: V. Manes – M. Caianiello, Introduzione al diritto penale europeo, Giappichelli, 2020, pp. 125-186; 189-208; 261-279.
Argomenti | Riferimenti testi | |
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1 | Profili generali dei rapporti tra diritto dell’Unione Europea e diritto penale. I principi di prevalenza e di diretta efficacia del diritto sovrannazionale | |
2 | La tutela dei diritti fondamentali | |
3 | L’inesistenza attuale di un sistema penale dell’Unione Europea. Le ragioni tradizionalmente indicate: il deficit democratico; la mancanza di una appropriata base giuridica. Analisi critica di tali osservazioni | |
4 | Gli effetti «riflessi» del diritto dell’Unione Europea sul diritto penale, collegati all’ordinaria operatività del principio di preminenza | |
5 | Gli effetti sulle incriminazioni. Gli effetti nelle sanzioni. Il problema dell’efficacia in malampartem della disapplicazione di norme penali contrastanti con la normativa dell’Unione Europea | |
6 | La tutela dei beni giuridici dell’Unione Europea: a) i beni giuridici istituzionali; b) i beni giuridici che nascono dall’attività normativa dell’Unione Europea | |
7 | Le attuali tecniche di tutela degli interessi sovrannazionali | |
8 | Il sistema sanzionatorio amministrativo dell’Unione Europea e le sue prospettive di sviluppo | |
9 | Analisi delle diverse tipologie di sanzioni comunitarie. I «principi generali» del sistema sanzionatorio comunitario e il regolamento 2988/95 | |
10 | Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la tutela dei beni giuridici sovrannazionali. – Il ricorso al «principio di assimilazione». Rilievi critici | |
11 | Gli obblighi di tutela nascenti dalla normativa comunitaria. I limiti di un tale modello di tutela. Le prospettive di armonizzazione dei sistemi sanzionatori nazionali. Gli orientamenti della Corte di Giustizia. Le previsioni del trattato di Lisbona. | |
12 | La cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni secondo le originarie previsioni del titolo VI del Trattato sull’Unione Europea | |
13 | L’evoluzione storica del III pilastro. Il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nei settori della criminalità organizzata e transnazionale. La cooperazione giudiziaria in materia penale ed Eurojust. I risultati operativi | |
14 | Il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Il mandato d’arresto europeo | |
15 | Le previsioni del Trattato di Lisbona. L’eliminazione della struttura in pilastri; la tutela dei diritti fondamentali; lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia; il ravvicinamento delle disposizioni di diritto penale sostanziale degli Stati membri | |
16 | Il Procuratore Generale europeo ed Eurojust; la tutela degli interessi finanziari. Le prospettive di un diritto penale dell’Unione Europea |
Prova orale.
L'esame sarà valutato secondo i seguenti criteri (Delibera Consiglio CdS 17 settembre 2018):
La verifica dell’apprendimento potrà essere effettuata anche per via telematica, qualora le condizioni lo dovessero richiedere.
Gli effetti riflessi; le innovazioni introdotte dal Trattato di Lisbona; la tutela dei diritti fondamentali; laProcura europea; l'art. 83 TFUE.