COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E DIDATTICA NELL'ORDINAMENTO MUSEALE

L-ART/04 - 6 CFU - 1° semestre

Docente titolare dell'insegnamento

FEDERICA SANTAGATI


Obiettivi formativi

Il corso offre un panorama delle nuove sfide che il museo deve affrontare.

Il corso fornisce inoltre alcuni approfondimenti relativi a specifici temi legati alla gestione dei musei, a pratiche giuridico-amministrative finalizzate all’ottimizzazione del funzionamento della struttura museale, e a strategie mirate all’audience development. Grande attenzione è rivolta alla presentazione delle possibilità lavorative nei musei italiani e stranieri.


Modalità di svolgimento dell'insegnamento

Lezioni frontali, esercitazioni, seminari integrati (anche con eventuali esperti esterni).

Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus.


Prerequisiti richiesti

Rivolto a studenti con conoscenze di base di museologia: storia del collezionismo, organizzazione dei musei (es. gestione depositi, pratiche di acquisizione, organizzazione di mostre), legislazione dall’Unità d’Italia ad oggi, livelli uniformi di qualità.

Per chi non avesse queste conoscenze di base, conviene studiare anche i testi indicati nella sezione testi di riferimento per studenti della magistrale che non possiedono i prerequisiti (vedi infra).



Frequenza lezioni

Facoltativa



Contenuti del corso

Buone pratiche, linee guida, procedure che la comunità nazionale e internazionale ha sviluppato negli ultimi decenni; la tutela degli studi d’artista, l’attribuzione errata dell’oggetto d’arte, la riproduzione «dei multipli»; l’utilizzazione ‘sociale’ del patrimonio storico-artistico e il lavoro nei musei, l’audience development; il Manuale Europeo delle Professioni Museali e l’evoluzione della Carta nazionale delle professioni museali in base all’accordo di collaborazione ICOM Italia-MIBACT; grande attenzione sarà rivolta al decreto MIBACT 113/2018 sui livelli minimi uniformi di qualità per i musei e sull’attivazione del sistema museale nazionale.



Testi di riferimento

1. Il dibattito sviluppatosi in Italia nell’ultimo secolo sull’utilizzazione ‘sociale’ del patrimonio storico-artistico e la legislazione italiana (2 CFU)

- F. Lemme, Compendio di diritto dei beni culturali, Cedam, 2013, pp. 25-33, 37-50, 60-64, 67-70.

- D. Jallà, La riforma dei musei statali italiani, in «Museo informa», n. 52, 2015, pp. 12-17(vedi piattaforma Studium).

- D. Jallà, Il museo contemporaneo. Introduzione al nuovo sistema museale italiano, UTET, Torino 2003, pp. 48-62, 70-81, 84-96, 99-101, 109-115, 119-122, 133-178.

- D. Jallà, Regioni e musei, 2015, pp. 540-544 (vedi piattaforma Studium).

- P. Dragoni, Processo al museo. Sessant’anni di dibattito sulla valorizzazione museale in Italia, Edifir, Firenze, 2010, pp. 7-160.

 

2. Comunicazione museale (2 CFU)

- F. Antinucci, Comunicare nel museo, Laterza, Roma - Bari 2014, pp. 3-36;

- M. C. Ciaccheri, Ruolo ed evoluzione delle didascalie museali; potenzialità e sfide di un’esperienza interpretativa, in M. C. Ciaccheri, A C. Cimoli, Nicole Moolhuijsen (a cura di), Senza titolo. Le metafore della didascalia, Nomos, Varese, 2020, pp.13-28;

- N. Moolhuijsen, Interpretare l’arte nei musei. Resistenze e prospettive di crescita, in M. Chiara Ciaccheri, A C. Cimoli, Nicole Moolhuijsen (a cura di), Senza titolo. Le metafore della didascalia, Nomos, Varese, 2020, pp. 29-42;

- A. C. Cimoli, Riscritture identitarie. I testi museali alla prova delle trasformazioni sociali, in M. Chiara Ciaccheri, A C. Cimoli, Nicole Moolhuijsen (a cura di), Senza titolo. Le metafore della didascalia, Nomos, Varese, 2020, pp. 43-58;

- M. E. Colombo, Musei e cultura digitale. Fra narrativa, pratiche e testimonianze, Bibliografica, Milano 2020, pp. 21-226;

- M. C. Ciaccheri, L’adolescenza irrequieta. Esperienze e buone pratiche per l’accessibilità, in A. C. Cimoli, Che cosa vedi ? Musei e pubblico adolescente, Nomos, Milano 2017, pp. 53-59.

 

3. Lavorare nei musei (1 CFU).

- L. Scacco, Le professioni del curatore di mostre d’arte, in M. S. Bottai – S. Cecchini – N. Mandarano (a cura di), Artestorie. Le professioni della storia dell’arte, Cisalpino, Milano 2016, pp. 79-83.

- L. Pacifici, Le giornate di un registrar durante l’allestimento di una mostra, in M. S. Bottai – S. Cecchini – N. Mandarano (a cura di), Artestorie. Le professioni della storia dell’arte, Cisalpino, Milano 2016, pp. 71-77.

- M. Mojana, Le giornate dell’Art Advisor non sono mai uguali, in M. S. Bottai – S. Cecchini – N. Mandarano (a cura di), Artestorie. Le professioni della storia dell’arte, Cisalpino, Milano 2016, pp. 111-114. 4

- V. Ciancio, Cacciatori d’arte. Lavorare in una casa d’aste, in M. S. Bottai – S. Cecchini – N. Mandarano (a cura di), Artestorie. Le professioni della storia dell’arte, Cisalpino, Milano 2016, pp. 103-109.

- - V. Simone, Le azioni dei musei torinesi per l’inclusione sociale, in M. Cristofano-C. Palazzetti (a cura di), Il museo verso una nuova identità, vol. II, Gangemi, Roma, 2011, pp. 99-107;

- C. Rosati, Strategie comunicative e pratiche educative nei musei della Regione Toscana, in M. Cristofano-C. Palazzetti (a cura di), Il museo verso una nuova identità, vol. II, Gangemi, Roma, 2011, pp. 81-90.

- L. Branchesi, Identità culturali, valori condivisi e cittadinanza. Dal patrimonio locale alle politiche europee in M. Cristofano-C. Palazzetti (a cura di), Il museo verso una nuova identità, vol. II, Gangemi, Roma, 2011, pp. 209-218;

- S. Costa, Programma Europa Creativa 2014-2020, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 38-44;

- A. Bollo, Cinquanta sfumature di pubblico e la sfida dell’audience development, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 163-180.

- L. Perissinotto, Educazione dello spettatore: la scuola, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 240-256;

- L. M. Di Corato, Contenuto pubblico. Museo e partecipazione, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 305-314;

- V. Falletti-E. Bertacchini, Gli Amici dei musei tra legame col territorio e mecenatismo, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 315-327;

- F. P. Campione, Il ruolo delle esposizioni temporanee e la loro curatela nella gestione delle attività museali, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 328-353.

- S. Mascheroni, Le figure professionali e la loro formazione: gli orientamenti in Italia e in Europa, in M. Cristofano-C. Palazzetti (a cura di), Il museo verso una nuova identità, vol. II, Gangemi, Roma, 2011, pp. 219-226.

 

Sulle possibilità lavorative nei musei (da considerare in continua evoluzione) potranno essere fornite ulteriori indicazioni sulla piattaforma Studium.

Si prescrive a tutti gli studenti (compresi i non frequentanti) la visita di almeno due musei a scelta; la conoscenza delle vicende concernenti la nascita, lo sviluppo e l’allestimento degli stessi costituirà argomento d’esame.

A tutti gli studenti (frequentanti e non), oltre la consultazione del portale Studium (dal sito dell’Università di Catania) e lo studio dei testi in programma, si raccomanda di consultare il sitoweb di ICOM Italia (www.icom-italia.org) e studiare (dalla sezione «documenti» del medesimo sito) i documenti relativi alla Carta nazionale delle professioni museali, alla formazione e aggiornamento professionale per il personale dei musei.

 

Per studenti della magistrale che non possiedono i prerequisiti, i seguenti testi è necessario aggiungerli ai precedenti:

- M. T. Fiorio, Il museo nella storia. Dallo studiolo alla raccolta pubblica, Pearson, Milano-Torino 2018, pp. 1-245.

- M. L. Tomea Gavazzoli, Manuale di museologia, Etas Libri, Milano, 2007 (quarta ed.), pp. 16-48, 59-91, 112-120, 131-165.

- F. Cambi, Le pedagogie del Novecento, Laterza, Bari-Roma, 2007, pp. 129-141.

- F. Luslini, Musei, community, social network, in L. Cataldo (a cura di), Musei e patrimonio in rete. Dai sistemi museali al distretto culturale evoluto, Hoepli, Milano 2014, pp. 135-138.

 

Si ricorda che, ai sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.

Per ulteriori informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle opere dell’ingegno - AIDRO).

I testi di riferimento possono essere consultati in Biblioteca.


Altro materiale didattico

Altri materiali per lo studio e l'approfondimento dei contenuti trattati durante il corso potranno essere forniti attraverso la piattaforma Studium.



Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
11. Il dibattito sviluppatosi in Italia nell’ultimo secolo sull’utilizzazione ‘sociale’ del patrimonio storico-artistico e la legislazione italiana Il testo di Lemme + i tre testi di Jallà + testo di Dragoni (come indicato in sez. testi di riferimento) 
22. Comunicazione museale testi di Antinucci, (due testi) Ciaccheri, Moolhuijsen, Cimoli, Colombo (come indicato in sez. testi di riferimento). 
33. Lavorare nei musei testi di Scacco, Pacifici, Mojana, Ciancio, Simone, Rosati, Branchesi, Costa, Bollo, Perissinotto, Di Corato, Falletti-Bertacchini, Campione, Mascheroni (come indicato in sez. testi di riferimento). 


Verifica dell'apprendimento


MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO

La prova in itinere è facoltativa ed è scritta, contempla vari quesiti tratti da testi in programma indicati sulla piattaforma Studium. Per la valutazione del test si terrà conto della padronanza dei contenuti, della correttezza linguistica e della proprietà lessicale, nonché della chiarezza espositiva.

Prova scritta finale.

Per la valutazione dell’esame si terrà conto della padronanza dei contenuti e delle competenze acquisite, dell’accuratezza linguistica e proprietà lessicale, nonché della capacità argomentativa dimostrata dal/la candidato/a.

La verifica dell'apprendimento potrà essere effettuata anche per via telematica, qualora le condizioni lo dovessero richiedere.




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