Il corso integrato “RESTAURO ARCHITETTONICO E LABORATORIO RESTAURO ARCHITETTONICO” persegue i seguenti risultati generali di apprendimento: conoscenza delle tematiche più significative nel campo del restauro dei monumenti, in riferimento allo sviluppo della disciplina e alla evoluzione delle teorie; capacità di lettura degli interventi di restauro, contestualizzandoli nel periodo storico in cui furono realizzati; capacità di osservazione, riflessione e giudizio critico autonomo; apprendimento e capacità di applicazione di una metodologia basata su teorie e tecniche coerenti con la disciplina per la risoluzione delle problematiche connesse al progetto di restauro.
In particolare :
Il modulo di “Restauro Architettonico” ha come obiettivo formativo l’apprendimento del concetto di restauro nella sua evoluzione storica e l’acquisizione di una corretta metodologia per l’intervento sul costruito storico: dalla fase conoscitiva all’interpretazione dei segni del degrado e delle vulnerabilità strutturali sino al progetto. Teoria ed esemplificazioni progettuali tratte dalla letteratura sono utilizzate nel corso per fornire gli strumenti critici per le scelte progettuali. Durante il corso gli allievi si eserciteranno nel riconoscimento delle stratificazioni delle peculiarità architettoniche e costruttive della fabbrica storica e affronteranno lo studio e l'elaborazione di mappature tematiche dei degradi e dei dissesti visibili per giungere attraverso un ragionamento critico-interpretativo al progetto di restauro; gli studenti così impareranno ad orientarsi fra le possibili scelte d'intervento, nel rispetto del criterio della compatibilità, della 'reversibilità potenziale’ e del 'minimo intervento'.
L'insegnamento si svolge mediante lezioni frontali sulla teoria del restauro, sulle tecniche costruttive storiche, su tecniche d'intervento;
Il modulo si sviluppa in due fasi:
La valutazione di questa parte vale 2/3 sul voto complessivo finale.
Conoscenze di base: storia dell’architettura, tecnologie costruttive storiche, comportamento statico degli edifici.
TEORIA DEL RESTAURO
La conoscenza come premessa per ogni operatività. Iter metodologico per l’intervento sull’esistente. Il Restauro archeologico e gli esempi di R. Stern e G. Valadier; Il dibattito nell’800 in Europa: E. Viollet - le - Duc e il restauro ‘stilistico’; le teorie di J. Ruskin, l'antirestoration movement e W. Morris. Il Restauro filologico-storico e moderno (L. Beltrami e C. Boito), il Restauro scientifico (G. Giovannoni). Il dopoguerra e il Restauro critico – Cesare Brandi. Le correnti contemporanee. I temi del riuso dei beni architettonici. Il progetto sull’esistente oggi e i criteri d’accostamento alle preesistenze storiche (classificazione ed esempi).
Le Carte del restauro.
Carta di Atene, Carta italiana del ’32, del ’38, le Carte di Gubbio, Carta di Venezia, Carta italiana del ’72, La Conservazione integrata, Raccomandazioni per gli edifici a tipologia specialistica in zona sismica (1986), Carta del Restauro e della Conservazione del 1987, Carta di Cracovia e Carta del rischio.
CONOSCENZA E RESTAURO DELL'ARCHITETTURA STORICALA CONOSCENZA
1 Analisi degli edifici storici: Ricerca storico bibliografica, rilievo; l’organismo architettonico come sistema di parti costruttive; le tipologie strutturali
2 I Materiali dell’architettura.
2.1 Materiale lapideo: La pietra (caratteristiche fisiche, chimiche, lavorabilità ecc.); Sistemi d’impiego nella costruzione (apparato ornamentale e rivestimento di facciata);
3 Configurazione architettonica ed elementi costruttivi degli edifici storici
3.1 Cenni sui sistemi costruttivi storici nell’areale etneo;
3.2 Elementi murari (fondazioni, murature in spiccato, volte, architravi, piattabande, archivolti, scale);
3.3 Elementi strutturali lignei: solai, tetti, architravi, centine, mensole,..
3.4 Elementi strutturali metallici: solai, mensole, tiranti
4. Sistemi protettivi ambientali nella regola dell’arte
4.1 Protezioni delle superfici (Intonaci e scialbi);
4.2 Umidità dal sottosuolo (sbarramenti, impermeabilizzazioni, intercapedini, vespai);
4.3 Acquee meteoriche (manti di copertura, canalette, discendenti, smaltimenti diretti);
INTERPRETAZIONE - ANALISI DEI DEGRADI E CORRELAZIONI TRA CAUSE E MANIFESTAZIONI
5. Analisi dei degradi sulle superfici architettoniche
5.1 Descrizione e lessico dei principali degradi sulle superfici (NorMAL 1/88 e Norme UNI 11183);
5.2 Principali cause e fenomeni di degrado (chimico, fisico, biologico);
5.3 Lettura dei degradi (mappe delle manifestazioni visibili: generali e tematiche);
6. Riconoscimento dei danni (in atto o pregressi), meccanismi di collasso (locali e globali), scenari di danno.
6.1 Strutture murarie: dissesti da schiacciamento, pressoflessione (concorde, discorde, mista), cedimenti differenziali (centrali, terminali); quadri fessurativi
6.2 Strutture voltate: deformazioni in chiave e alle reni; quadri fessurativi
6.3 Solai: manifestazioni di disseto; solai lignei; solai in ferro
DEFINIZIONE DEI CRITERI DEL PROGETTO DI RESTAURO- (COMPATIBILITÀ, 'REVERSIBILITÀ POTENZIALE' E MINIMO INTERVENTO)
7. Restauro materico: tecniche di intervento conservativo (puliture, consolidamenti, protezioni);
8. Protezione dalle acque (del sottosuolo, di infiltrazione);
9. Restauro strutturale: interventi locali e interventi globali (mitigazione della vulnerabilità);
9.1 Interventi locali; Fondazioni, murature solai e coperture; Volte
9.2 Interventi globali; tiranti, cordoli, ammorsature dei cantonali.
ESERCITAZIONE
L’esercitazione consiste nell'elaborazione di un rilievo critico di una fabbrica storica del centro storico catanese o
dell’areale etneo.
Le attività
previste per le esercitazioni del I semestre sono: assegnazione di un
caso di studio (aggregato urbano o edificio) e prime analisi conoscitive
del contesto; individuazione dell'evoluzione degli impianti alla scala urbana; ricerche storiche e rilievo critico.
Il lavoro sarà suddiviso per gruppi di 3-4 studenti.
L’elaborato finale servirà da supporto per le successive esercitazioni durante le attività del modulo di
"Laboratorio di Restauro architettonico" che si svolgerà nel secondo
semestre
Contributo dell’insegnamento agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile Goal N. 11 -Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
· Target 11.1. Garantire a tutti l'accesso ad un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e l’ammodernamento dei quartieri poveri
· Target 11.4. Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo
· Target 11.7. Fornire l'accesso universale a spazi verdi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e i bambini, gli anziani e le persone con disabilità
· Target 11.a. Sostenere rapporti economici, sociali e ambientali positivi tra le zone urbane, periurbane e rurali, rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale
Modalità
· Partecipazione degli studenti a giornate di studio
· Laboratorio
· Visite di studio
· Incontri con associazioni di quartiere
I testi segnati con (*) sono da considerarsi come consigliati solo come approfondimento degli argomenti trattati a lezione
| Argomenti | Riferimenti testi | |
|---|---|---|
| 1 | Teoria e storia del restauro | 3, 4, 5, 10,12 |
| 2 | Conoscenza: rilievo e tecniche costruttive storiche | 7,8,9,11 |
| 3 | Interpretazione delle cause dei degradi fisici e strutturali | 8,9,11 |
| 4 | Definizione dei criteri di progetto | 2,9,11 |
Il completo svolgimento del tema di esercitazione e la partecipazione attiva alle lezioni teoriche sono condizioni necessarie per l’ammissione all’esame.
La prova d’esame finale consiste in una verifica orale delle conoscenze acquisite sugli argomenti concernenti il programma del corso e nell’esposizione degli elaborati dell’esercitazione progettuale.
Le domande saranno poste al fine di: accertare i risultati di apprendimento previsti; verificare la capacità di descrivere, anche graficamente, le soluzioni tecniche del cantiere tradizionale e di progetto; valutare qualità grafiche ed espositive.
Sarà oggetto di valutazione anche la capacità di stabilire legami tra i contenuti teorici del modulo di Restauro architettonico (I semestre) e le attività del Laboratorio di Restauro architettonico (II semestre).