I “diritti umani” sono divenuti, nel corso della seconda metà del Novecento, uno dei principali simboli della comunicazione politico-sociale, così come una delle componenti più vitali della cultura giuridica contemporanea.
La proposta di questo corso si fonda sul convincimento che la riflessione su di un tema tanto sensibile e dalla cittadinanza indiscutibilmente e tipicamente contemporanea possa trarre beneficio dalla ricognizione storica e documentaria. La “genesi” dei diritti umani, le pratiche, gli schemi teorici e argomentativi, i vocabolari ad essi collegati, i contesti, i rapporti di forza, e le aspettative di giustizia che ne hanno giustificato storicamente l’“insorgenza” e la potenza espansiva, i processi di positivizzazione che li riguardano e le tensioni rimaste irrisolte rappresentano del resto un fertile campo di indagine e confronto per il giurista.
Senza voler offrire fallaci modelli e anticipazioni che schiaccino il passato più remoto sull’orizzonte attuale, ma adottando una prospettiva di lungo periodo, il corso si pone l’obiettivo di cogliere la specifica storicità dei “diritti umani” (ovvero i diritti affermatisi nel secondo dopoguerra) e al contempo di collocarli nel più ampio scenario della modernità occidentale e metterli in relazione con le stagioni precedenti del “discorso pubblico dei diritti”.
Attraverso una campionatura di casi e nodi problematici, personaggi storici e gruppi di autori, testimonianze e documenti, il corso mira a far emergere l’alta complessità di attestazioni e di significati che si nasconde dietro la locuzione “diritti umani”, l’intreccio di rimandi politico-giuridici non omogenei che la innerva, le connessioni, le analogie così come le cesure con le più antiche matrici, la “parzialità” e le novità delle accezioni oggi consolidate o in costruzione.
In particolare il corso si compone di 12 lezioni di 2 h ciascuna e sarà strutturato come segue:
1) Guerra e diritti. La conquista dell’America e il dibattito nella Spagna del primo Cinquecento
2) Il paradigma giusnaturalista: la difesa del corpo, la libertà e la proprietà come contrassegno universale dei soggetti
3) Eguaglianza fra “uomini” e differenza di genere
4) Il Settecento riformatore: i diritti naturali quale fondamento di un ordine possibile e auspicabile
5) L’universalismo dei diritti e il particolarismo della nazione: la Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America
6) La rivoluzione francese: i diritti dell’uomo e del cittadino
7) L’Ottocento: il positivismo giuridico e i diritti
8) L’abolizione della tratta atlantica degli schiavi
9) “Donne contro”: il femminismo liberale
10) Rivoluzione industriale e diritti del popolo: verso i diritti di seconda generazione
11) La codificazione delle regole umanitarie e il rapporto con le terre e i popoli “altri”
12) “Diritti in costruzione”: la rifondazione dopo la seconda guerra mondiale