Risultati di apprendimento attesi
Fornire allo studente le conoscenze per la caratterizzazione e la valorizzazione di specie spontanee e/o coltivate di interesse ortofloricolo diffuse in Italia, con specifico riferimento alla Sicilia. Particolare attenzione verrà posta sulla struttura della pianta con particolare attenzione ai tratti bio-morfologici che caratterizzano le principali specie e le diverse entità sottospecifiche tradizionali italiane. Particolare attenzione sarà posta sugli aspetti salutistici dei prodotti tipici orticoli. Inoltre, il corso fornisce: i) indicazioni circa le fasi vegetativa e riproduttiva della pianta, facendo riferimento alle sue diverse fasi fenologiche; ii) conoscenze sulla risposta delle piante ortofloricole alle condizioni pedoclimatiche; iii) conoscenze sul patrimonio genetico e sugli interventi di miglioramento genetico utili per incrementare l’efficienza produttiva e la qualità del prodotto in ambiente mediterraneo.
Conoscenza e comprensione
Al termine del corso lo studente raggiungerà̀ le competenze necessarie per distinguere le principali tipologie/cultivar delle principali colture ortofloricole tradizionali italiane e della nostra regione, le corrispondenti caratteristiche qualitative, e le principali strategie di miglioramento genetico per incrementare la quantità e la qualità delle produzioni e la sostenibilità del processo produttivo.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Le competenze acquisite consentiranno a conoscere le caratteristiche delle principali colture ortofloricole nazionali e regionali, le principali biotecnologie, e gli obiettivi per la loro valorizzazione nelle filiere ortofloricole.
Autonomia di giudizio
Lo studente sarà̀ in grado di conoscere le opportune biotecnologie per migliorare i tratti agronomici, qualitativi e tecnologici delle principali specie ortofloricole di interesse nazionale e regionale. Tale capacità è affinata sia nel corso delle lezioni che delle esercitazioni.
Abilità comunicative
Lo studente migliorà il linguaggio tecnico, per essere in grado di comunicare quali sono le biotecnologie idonee per migliorare di tratti agronomici e qualitativi delle colture, delle tipologie e delle cultivar di ortive e delle piante ornamentali tradizionali nazionali e regionali. La realizzazione e presentazione di un caso studio consentirà̀ di affinare il linguaggio tecnico e le capacità comunicative.
Capacità di apprendimento
Lo studente sarà̀ in grado di ampliare le proprie conoscenze sulle caratteristiche delle principali piante ortofloricole attraverso l’approfondimento dei testi di riferimento, la consultazione del materiale fornito dal docente e gli spunti offerti dalle attività̀ laboratoriali organizzate nell’ambito dell’insegnamento.
Lezioni frontali (21 ore); Esercitazioni, casi studio, seminari, visite in aziende di lavorazione di prodotti orticoli (42 ore).
Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità̀ mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus.
Nozioni di base di biologia considerata utile per una migliore comprensione dei contenuti dell’insegnamento.
Consigliata vivamente e comunque contattare il docente durante lo svolgimento del corso per raccordarsi funzionalmente con le attività progettuali concordate con i colleghi.
Verranno inquadrate le principali colture da orto e da fiore ed i loro relativi prodotti finali; di questi saranno esaminate le caratteristiche intrinseche e le principali cause che ne condizionano la resa e la qualità.
Saranno trattate le tecniche di propagazione in vitro delle principali colture, nonché le tecnologie innovative per la conservazione del germoplasma ex situ.
Verranno illustrati gli obiettivi primari del miglioramento genetico e la loro realizzazione attraverso l’applicazione delle biotecnologie.
Pardossi A., Prosdocimi Gianquinto G., Sangamaria P., Incrocci L., 2018. Orticoltura. Principi e pratica. Edagricole-New Business Mediapratica. Edagricole-New Business Media
Barcaccia G., Falcinelli M., 2019. Genetica e Genomica. Vol. 3: Genomica e biotecnologie genetiche. Liguori Editore.
Marzi V., De Mastro G. 2008. Piante Officinali. Mario Adda Editore, Bari
Sansavini S., Ranalli P., 2012. Manuale di Ortofrutticoltura. Edagricole
Appunti e schemi delle lezioni forniti dal docente.
Argomenti | Riferimenti testi | |
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1 | Evoluzione e rilevanza dell’agrobiodiversità, le categorie intrespecifiche di maggiore significato in orticoltura | Cap 3 Miglioramento genetico delle specie ortive. Orticoltura, principi e pratica. Pardossi et al. Edagricole |
2 | Propagazione per seme, innesto erbaceo, micropropagazione delle specie orticole | Cap 4. Propagazione delle specie orticole. Orticoltura, principi e pratica. Pardossi et al. Edagricole 3 Classificazione degli ortaggi. Cap 12. Orticoltura, principi e pratica. Pardossi et al. Edagricole |
3 | Classificazione degli ortaggi | Cap 12.Orticoltura, principi e pratica. Pardossi et al. Edagricole |
4 | Apiacee, Asteracee, Brassicacee, Cucurbitacee, Fabacee, Liliacee, Solanacee. | Capitoli 13, 14. 15, 17, 18, 20 e 21. Orticoltura, principi e pratica. Pardossi et al. Edagricole |
L'esame prevede una prova orale per la quale è richiesta una presentazione su un argomento concordato con il docente
A garanzia di pari opportunità e nel rispetto delle leggi vigenti, gli studenti interessati possono chiedere un colloquio personale in modo da programmare eventuali misure compensative e/o dispensative, in base agli obiettivi didattici ed alle specifiche esigenze.
E' possibile rivolgersi anche al docente referente CInAP (Centro per l’inclusione Attiva e Partecipata - Servizi per le Disabilità e/o i DSA) del nostro Dipartimento, prof.ssa Giovanna Tropea Garzia e Anna De Angelis.
Quali specie spontanee di interesse ortofloricolo conosci?
Cosa si intende per dormienza e per quiescenza del seme?
Quali sono le Fabacee native del vecchio mondo e quali quelle post-colombiane?
Quali sono le principali tipologie di cipolla?
Cosa si intende per functional foods e perché alle brassicacee è stato assegnato questo titolo?