Il corso prevede l'approfondimento dello studio della lingua classica giapponese e si propone di fornire gli strumenti necessari per intraprendere lavori di traduzione in totale autonomia.
Lo studente del secondo corso di Filologia Giapponese sarà in grado di tradurre brani di media lunghezza e di livello intermedio.
Durante il corso verranno presentate delle nozioni basilari di kanbun.
Ѐ richiesta la conoscenza delle principali strutture del giapponese moderno e la familiarità con la lettura e la scrittura degli ideogrammi.
Per lo studio del kanbun è altresì auspicabile che lo studente sappia scrivere e leggere il katakana.
Il ritmo incalzante con cui la didattica si alternerà alle prove intercorso e la difficoltà degli argomenti trattati rendono la frequenza fortemente consigliata.
Gli studenti provenienti da altri atenei, o da dipartimenti dell’Università di Catania che non prevedono l’attivazione di un corso di Filologia Giapponese durante i tre anni della laurea di primo livello, sono caldamente invitati a prendere parte al “corso zero” di Filologia Giapponese che si terrà nel mese di febbraio 2018 e che verterà sulle strutture basilari della lingua classica: ortografia, verbo, aggettivi e pseudo-aggettivi.
Il corso si articola in tre moduli, intervallati da due prove intercorso e da un esame finale.
La prima parte del corso (marzo) riguarderà la presentazione dei suffissi coniugabili (-su e –sasu, -shimu, -ru e –raru, -zu, -mu, -ji, -beshi, -maji, -ramu, -rashi e –meri).
Una delle tre lezioni settimanali sarà dedicata alla lettura e alla traduzione dei testi.
Al termine del primo modulo è prevista una prova intercorso che riguarderà sia la grammatica che la traduzione dei testi classici.
La seconda parte (aprile) prevede l'introduzione alle strutture basilari del kanbun:
Uso degli okurigana: segni diacritici kaeri-ten e ichini-ten.
Segni diacritici: tate-ten e jōgeten.
Anche il secondo modulo sarà affiancato dallo studio e dall'analisi dei testi classici.
Al termine si svolgerà la consueta prova intercorso.
La terza e ultima sezione (maggio) approfondirà lo studio del kanbun:
Il concetto di okiji; le particelle negative; il discorso diretto con iwaku; le richieste; la particella connettiva e la particella conclusiva.
Anche il terzo modulo darà spazio alla lettura e alla traduzione dei testi.
Al termine del corso si svolgerà la terza e ultima prova d'esame.
Il modulo di lettura e traduzione testi prevede lo studio delle produzioni comiche; il materiale sarà presentato in ordine cronologico, dal testimone più recente, pubblicato in epoca Edo, a ritroso fino ai brani tratti da produzioni del periodo Kamakura.
Il materiale, a cura del docente, è il seguente:
Le reading classes del secondo corso di Filologia Giapponese sono aperte a tutti gli studenti di giapponese interessati alla traduzione dei testi classici, in particolar modo agli studenti iscritti al terzo anno di Mediazione Linguistica e Interculturale e a entrambe le annualità del corso di laurea in Lingue e Culture Europee ed Extraeuropee.
Komai, Akira, Rohlich, Thomas, An Introduction to Classical Japanese. (Capitoli 4.1 – 4.11)
Komai, Akira, Rohlich, Thomas, An Introduction to Japanese Kanbun. (Capitoli 1, 2, 3)
Approfondimenti sul modulo di giapponese classico:
Akiyama, Ken, Rikaishiyasui kobun, Tokyo, Bun’eidō, 1994.
Ikeda, Tadashi, Classical Japanese Grammar Illustrated with Texts, Tokyo, Tōhō gakkai, 1975.
Maurizi, Andrea (a cura di), Introduzione allo Studio della Lingua Giapponese, Carocci Editore, 2012.
Pigeot, Jacqueline, Manuel de japonais classique : initiation au bungo, Paris, L’Asiathèque, 1998.
Approfondimenti sul modulo di kanbun:
Crawcour, Sydney, An Introduction to Kanbun, Ann Harbor Center, 1965.
Robert, Jean-Noël, Lectures élémentaires en style sino-japonais (kanbun), Université Paris 7, Instaprint, 1986.
Argomenti | Riferimenti testi | |
1 | suffissi coniugabili | Komai, Rohlich, An Introduction to Classical Japanese. (Capitoli 1 – 4.4) |
2 | strutture del kanbun | Komai, Rohlich, An Introduction to Japanese Kanbun. (Capitoli 1, 2, 3) |
3 | lettura e traduzione dei testi | Materiale a cura del docente |
Esami scritti: due prove intercorso più una finale.
Lo studente risponderà a domande sugli argomenti trattati durante le lezioni.
Le tre prove prevedono sia una sezione di grammatica che una sezione sui brani classici tradotti in classe.
La terza prova prevede anche la traduzione di un testo inedito, con glossario fornito dal docente.
Il voto scaturirà dalla media matematica dei risultati ottenuti ai test. Qualora lo studente non dovesse ritenere soddisfacente la valutazione delle prove scritte, è possibile integrare la votazione con un colloquio orale.
Due
Una