Questo modulo intende affrontare il vastissimo campo della patologia degenerativa più diffusa, il cancro, mettendo in evidenza il ruolo di concetti ed argomenti studiati nella Biologia molecolare di base. In altre parole, verrà evidenziato come nel cancro proprio la disregolazione o la distruzione di processi e strutture studiate nella biologia molecolare sono alla base del fenomeno patologico. Lo studente quindi approfondirà concetti di biologia molecolare applicati a questa patologia degenerativa.
Buone conoscenze della struttura e della funzione delle proteine. Buone conoscenza di cinetica enzimatica. Conoscenza delle principali vie e cicli metabolici.
Conoscenza della Biologia molecolare, della biologia cellulare e della biochimica a livello di corsi di laurea triennale in Biologia.
Fortemente consigliata
La frequenza è obbligatoria nella misura in cui verrà decisa dal Consiglio di Corso di Studi
Breve riepilogo sulla struttura delle proteine: legame peptidico, struttura primaria, secondaria terziaria e quaternaria. Strutture supersecondarie. Concetto di dominio strutturale e funzionale. Il riavvolgimento delle proteine (protein folding). La termodinamica del fodling. Spontaneità del processo di folding. Il ruolo dei ponti -S-S- nella stabilizzazione delle strutture intermedie. Il “molten globule”. Il paradosso di Anfisen. Il folding assistito: le chaperonine. Classificazione delle chaperonine batteriche ed eucariotiche. Struttura e funzione di Gro-Es e Gro-El. Le chaperonpatie: esempi di patologie ereditarie e non ereditarie basate sul “misfolding” proteico.
Le mutazioni puntiformi: relazione tra modifiche strutturali e modifiche funzionali di proteine mutate. Le malattie rare: gli errori congeniti del metabolismo (IEM). Esempi di IEM correlati al metabolismo del glicogeno, al metabolismo di purine e pirimidine, al metabolismo degli acidi organici, al metabolismo degli amminoacidi e dell’N-acetilaspartato (NAA).
Approcci per la diagnosi biochimico-clinica di IEM. Principali tecniche analitiche utili per la diagnosi biochimico-clinica di IEM. Le diagnosi prenatali e le diagnosi neonatali. Screening ristretti e screening allargati.
Concetto di biomarker: definizione, caratteristiche e validazione.
Caratteristiche generali dei più importanti enzimi di interesse clinico e variazioni in condizioni patologiche. Esami di laboratorio associati ai fattori di rischio nell'aterosclerosi. I marcatori tumorali nella diagnostica oncologica. La sindrome metabolica. Diagnostica di laboratorio nelle malattie autoimmuni.. Alterazioni biochimiche comuni in patologie neurodegenerative acute e croniche: il trauma cranico e la sclerosi multipla. L’NAA come biomarker di funzionalità neuronale. Nozioni sull’omeostasi dell’NAA in condizioni fisiologiche e patologiche.
La natura del cancro – aspetti cellulari – aspetti epidemiologici – fattori di rischio
Virus tumorali
Oncogeni cellulari
Cenni sulle vie di segnalazione intracellulari
Geni soppressori di tumori - pRB
Ciclo cellulare e suo controllo
Apoptosi – controllo da parte di p53
Immortalizzazione delle cellule cancerose – ruolo dei telomeri
Il mantenimento dell’integrità dei genomi
1) Struttura e funzione delle proteine, Petsko e Ringe, Zanichelli
L. Pecorino Biologia molecolare del cancro Zanichelli 2010
R.A. Weinberg The biology of cancer 2nd ed Garland Science 2014
Materiale ad hoc (slides in formato ppt e copie di articoli scientifici in formato pdf) che verrà distribuito durante il corso delle lezioni.
ASPETTI BIOCHIMICI DI PATOLOGIE DEGENERATIVE | |||
* | Argomenti | Riferimenti testi | |
1 | * | Struttura e funzione proteine. Folding proteico. Chaperonine. Biomarkers. Gli errori congeniti del metabolismo. Metabolismo dell'NAA. | Struttura e funzione delle proteine, Petsko e Ringe, Zanichelli e material fornito ad hoc |
Prova scritta così organzzata: 2 domande a risposta aperta più 11 domande a risposta multipla. Alle domande a risposta aperta viene assegnato un massimo di 10 punti. A ciascuna di quelle a risposta multipla viene assegnato 1 punto in caso di risposta corretta e 0 punti in caso di risposta errata. Il punteggio finale si ottiene dalla somma dei punti delle 2 domande aperte e delle 11 a risposta multipla.
Chi ottiene il punteggio massimo di 31 ha diritto alla lode.
Le lezioni verranno svolte in modo da far terminare il modulo di 3 cfu in tempo per effettuare la prova finale nell'intervallo previsto.
La prova d'esame del primo appello, riservata agli studenti frequentanti come regolarmente individuato dalle firme di frequenza, consisterà in un compito scritto.
Nelle date d'appello regolari, l'esame si volgerà sotto forma di colloquio orale.
La prova di fine corso consisterà in un compito scritto con 15 domande a risposta multipla con una sola risposta esatta e nessuna penalizzazione per le risposte errate ed in 5 domande a risposta aperta.
Termiodinamica del folding. Struttura e funzione delle HSP. I biomarkers di rischio cardiovascolare. Le amminoacidopatie.