Il design circonda e gestisce il vivere quotidiano di chiunque. Ha molteplici applicazioni e interpretazioni. Lo scopo che il corso si prefigge riguarda l’uso dello spazio contemporaneo giovane e non distante dalla sostenibilità. Il modulo si propone quindi come momento di riflessione e studio sullo spazio e sui suoi oggetti, in particolare legati alla vita dello studente, al suo lavoro di studente e alle sue necessità, tutte situazioni assolutamente conosciute al discente. Per far ciò sarà necessario fare alcune riflessioni e studiare comportamenti e modi. Le soluzioni per giungere ad una conoscenza sono date da lezioni frontali sulla storia del design e su momenti di progettazione. La storia del design risulta fondamentale in quanto solo attraverso essa è possibile individuare ed evidenziare la trasformazione e l’impatto che la disciplina ha subito nel corso dei decenni. L’approfondimento dei temi cardine del design intende evidenziare un percorso molto soggettivo che si andrà costruendo in fase progettuale. Tra i due momenti sarà necessario interporne un altro in cui l’allievo porterà, impaginato e studiato nella sua articolazione, una scheda su un oggetto particolarmente significativo del design. Si forniranno inoltre nozioni preliminari di disegno tecnico, rispetto soprattutto alle norme UNI in vigore. Importante sarà, in fase progettuale, individuare le connessioni tra l’aspetto dell’oggetto e la sua funzione, andando a definire il rapporto tra sistema ambientale e sistema tecnologico dello stesso. Lo studente fornirà restituzioni degli oggetti analizzati e ne strutturerà una scheda. In una fase più avanzata elaborerà un progetto, collegato al tema del laboratorio 4. Le lezioni frontali e le schede sugli oggetti specifici offriranno un ampio terreno di sperimentazione di progetti di arredi innovativi in cui tradizione e innovazione si sono ben coniugate. Importante sarà mettere in risalto l’identità del luogo, i suoi caratteri e le sue peculiarità che potranno diventare strumenti agili e contestualizzati del progetto, per evidenziare l’identità dell’oggetto, dell’edificio, del territorio.
Il superamento degli esami di laboratorio precedenti, la frequenza, le revisioni dei disegni e del materiale prodotto.
la frequenza alle lezioni è obbligatoria.
«… mentre in passato esistevano prodotti creati manualmente o solo parzialmente con interventi meccanici (ceramica, vetro), destinati a scopi pratici e utilitari, e provvisti di qualità estetiche (utensili, armi, arnesi preistorici, suppellettili, ecc.), e altresì numerosi elementi modulari, parzialmente e anche totalmente standardizzati, soltanto ai nostri giorni – ossia dopo l’avvento della rivoluzione industriale – si è data la produzione di oggetti, di sagome, di modelli, in grado di essere riprodotti in serie, e tali da adempiere, oltre che ad una funzione pratica-utilitaria, anche ad una estetica. De l resto lo stesso quoziente utilitario e funzionale non è del tutto indispensabile quale componente essenziale del disegno industriale. (Ed è, anzi, questo, uno dei più frequenti abbagli di chi ancora ritiene necessaria la presenza di una componente funzionale alla base dell’oggetto industrialmente prodotto»[1].
Il modulo di Disegno Industriale intende offrire conoscenze teoriche e pratiche inerenti il disegno industriale e la sua storia, in Italia e all’estero, mettendo in evidenza il contesto culturale e storico di ogni oggetto e fenomeno. Si mira inoltre ad individuare le caratteristiche della figura del designer, ruolo principe della disciplina, e gli strumenti che, di volta in volta, è possibile adoperare. Si tratta di analizzare i prodotti e le loro teorie, le motivazioni e le potenzialità espresse, le innovazioni e i materiali. A tal fine si individueranno alcuni oggetti cardine di ogni periodo e si comporranno delle schede.
Il modulo inoltre intende seguire i dettami universali e le richieste a livello globale e locale del Disegno Industriale, diretti all’innovazione del processo e soprattutto del prodotto in chiave sostenibile. Gli strumenti per fare ciò non possono che essere dati dal passato e dal presente, dalla storia del design e dalle sue sfaccettature contemporanee. Lo scopo è una crescita culturale indirizzata alla progettazione per giungere ad una concezione innovativa, futura e futuribile, dello spazio contemporaneo, del vivere odierno, proponendo configurazioni diverse e soluzioni diverse per lo stesso oggetto. Le risorse a disposizione, i materiali, la materia, possono diventare interessante campo di sperimentazione in un’ottica di sostenibilità contemporanea.
Bibliografia di base
Bibliografia integrativa consigliata
DISEGNO INDUSTRIALE | ||
Argomenti | Riferimenti testi | |
1 | storia del design | Renato De Fusco, Storia del Design, Laterza, Roma-Bari, 1985-2002. |
2 | evoluzione tecnologica del design | Renato De Fusco, Storia del Design, Laterza, Roma-Bari, 1985-2002. |
3 | artigianato e industria | Renato De Fusco, Storia del Design, Laterza, Roma-Bari, 1985-2002. |
4 | i problemi del design | Bruno Munari, Da cosa nasce cosa: appunti per una metodologia progettuale, G. Laterza & Figli Spa, Roma- Bari 2007. |
L'esame verterà sulla visione degli elaborati realizzati durante il corso e sulla prova orale improntata sulla conoscenza, sull'analisi e sulla critica dei testi inseriti in bibliografia.
Condizione necessaria al supermanento dell'esame è la teoria del recupero edilizio e urbano, la sua evoluzione e lo stato dell'arte oggi.
L’esposizione orale può essere integrata da disegni e spiegazioni grafiche.
La valutazione finale tiene conto della preparazione mostrata e della qualità e completezza degli elaborati grafici prodotti durante il corso delle lezioni e durante le attività intensive di workshop, vagliati secondo i seguenti criteri: Conoscenza dei contenuti; Chiarezza espositiva; Completezza della trattazione; Padronanza del linguaggio tecnico codificato; Capacità grafica.