PROGETTAZIONE AMBIENTALE

ICAR/12 - 8 CFU - 2° semestre

Docente titolare dell'insegnamento

CARLO TRUPPI


Prerequisiti richiesti

Premessa

In relazione alle caratteristiche territoriali e al fine di conservarle e valorizzarle è opportuno avanzare procedure di formazione e ricerca. Tenendo conto delle condizioni ambientali e della stratificazione storica, la questione di fondo è Cosa vogliamo che accada sul territorio? E ci porta a chiederci Cosa dobbiamo fare perché accada?

Per considerare la sensibilità e la competenza in questi ambiti, per orientare gli sbocchi professionali nella direzione che si va così delineando, puntare alla “QUALITA’ AMBIENTALE”, con l’obiettivo di ricomporre l'antico e il nuovo, di ac­crescere la sfera dell'immaginario per una più attuale – pro­prio come indicazione di nuovo emer­gente dall'antico - confi­gurazione del reale. Cosa che porta ad annettere più ampie trame su cui la ra­gione possa articolare le sue elabo­razioni, a riportare la stratificazione sto­rica alla promozione di nuovi approcci, per esplorare e sperimentare la cre­scita co­struttiva con le caratteristiche ambientali e territoriali.

“Non c’è nulla di più vivo dell’antico, (…) perché gli antichi sono stati i più grandi, i più seri, i più mirabili osservatori della Natura. (…) Gli antichi, grazie a questa maestria nell’osservazione della natura, hanno saputo vedere quel che vi è in essa di essenziale. (…) Le loro figure, costruite secondo tali principi, hanno conservato nel corso dei secoli tutta la loro potenza”[1].

L’obiettivo propedeutico, quindi, è l’analisi delle condizioni territoriali sia per quanto riguarda la natura, l’orografia, il clima, che aspetti caratteristici dell’architettura inserita.

In particolare gli archetipi costruttivi sono da assumere come condizione generativa del ‘nuovo’. L’analisi evidenziata dalla visualizzazione, oltre che alla definizione e all’appropriatezza del linguaggio dei nuovi interventi, punta ad integrare all’esistente - come patrimonio di esperienze cui riferirsi - l’apporto delle innovazioni industriali e tecnologiche, quale segno di progresso della contemporaneità. Un percorso che riporta l’esplorazione e la ricerca agli strumenti di attuazione di valori e significati archetipici al fine di sottrarci alla massificazione e alla banalità. L’obiettivo è riferire il nuovo agli archetipi costruttivi[2], per la congruenza ed l’integrazione nell’ambiente, così come archetipicamente conformato. Procedere per una politica della bellezza, per la tutela dei beni e delle caratteristiche ambientali.

Si tratta di predisporre in chiave attuale l'eterna comple­mentarità fra bellezza e tecnica, te­chne e poiesis, per l'individuazione dei valori su cui riportare la formazione e l’azione. Ciò può essere il risultato di una cultura progettuale imperniata su scientificità e umanesimo, per una congrua integrazione del costruito nel territorio in cui è inserito.

In questa chiave il problema della qualità - oltre alle norme burocratiche - è legato all’appropriatezza degli esiti. Obiettivo perseguito.

Gli ambiti coinvolti e le pratiche richieste vanno al di là degli assetti professionali burocraticamente formulati. Che dovrebbe comportare una revisione dei meccanismi di valutazione e di approvazione del progetto. Da non riferire esclusivamente a dati tecnici – cubatura, altezza, distanze, … - ma a capacità di integrazione, alla qualità tecnica, materica e figurale. Cosa che richiede di rivedere la nostra posizione in maniera duplice: sul versante della formazione, e su quello della realizzazione, in attinenza alla programmazione ed alla gestione del costruire.

 


[1] Auguste Rodin, La lezione dell’antico, SE, Milano, 2007, pag. 11.

[2] motivo per il quale, ancora presso la mia Facoltà è stato costituito un CENTRO DIPARTIMENTALE PER L’AMBIENTE, che punta a promuovere orientamenti mirati alla salvaguardia del territorio e tende alla ricerca applicata, per svolgere un ruolo di programmazione, prevenzione e consulenza nelle patologie ambientali e per valutazione e lo studio dell’impatto di qualsiasi intervento sul territorio. Ed è stato collegato al LABORATORIO VIDEO, per porre in evidenza le connessioni tra architettura e arti, in particolare il cinema, per le sue forme di rappresentazione in grado di incrementare attenzione per l’impatto visivo e per il ruolo dell’architettura nella sensibilità e nella valorizzazione del territorio.



Frequenza lezioni

Frequenza alle lezioni obbligatoria



Contenuti del corso

Programma

L'attività del corso si esplica attraverso tre fasi:

 

Nella prima fase ci si rifà a lavori scientifici di base, riportati nell’allegata bibliografia, e ad opere di progettisti esemplari assunti come modelli di riferimento e proposti correlando la posizione progettuale, gli obiettivi perseguiti e l'esito raggiunto attraverso le tecniche costruttive adottate. Con questo ci si propone di chiarire i rapporti che nella costruzione intercorrono tra scelte progettuali e modalità realizzative ed ha l'obiettivo di chiarire il rapporto che in architettura si stabilisce fra progetto e tecniche esecutive.

L’analisi è ricondotta alla individuazione delle caratteristiche territoriali, diventa lo strumento propedeutico per precisare le relazioni tra l'edificio e il territorio in cui viene inserito, quindi l’appropriata integrazione dell’architettura nel paesaggio.

È questo l’obiettivo del progetto sia in termini di resa figurativa – appunto per l’imprescindibile integrazione - che di precisazione costruttiva, ponendo in evidenza la connessione tra materiali, tecniche esecutiva e il funzionamento globale della costruzione nel suo complesso.

Saranno pertanto individuati:

1) le esigenze che il progetto intende soddisfare, in relazione all’ambiente, alle sue caratteristiche, ai suoi archetipi costruttivi, alle necessità riscontrate, ad un suo miglioramento sistemico;

2) i vincoli che si pongono alla realizzazione del progetto;

3) le risposte progettuali alle esigenze, in termini di aggiornamento ed evoluzione delle caratteristiche territoriali e di prestazione del manufatto e delle sue parti;

4) il grado di congruenza dell'edificio progettato rispetto alle condizioni di base, alle analisi condotte, alle considerazioni dedotte alle indicazioni assunte dai modelli assunti come casi di studio individuati.

L’edificio progettato è di piccole dimensioni, ne vengono graficamente precisate le 'parti', le caratteristiche – tipologiche, materiche, figurative, costruttive – in modo da correlare la conseguenzialità tra analisi e progetto.

Gli allievi, inoltre, saranno sollecitati a fornire una gamma di alternative per le soluzioni tecniche possibili in rapporto all'impiego di diversi materiali e di differenti tecnologie. Le relative soluzioni saranno messe a confronto e valutate in riferimento alle prestazioni, all’appropriatezza, alla durata.



Testi di riferimento

La bibliografia specifica – di cui si chiede di attestarne l’acquisizione attraverso una breve relazione introduttiva - è articolata in relazione alle singole sezioni teoriche.

¨ per la conoscenza di base e i concetti nodali:

Carlo Truppi, “Cultura della tecnica e cultura del progetto. Propedeutica”, in Tra costruzione e progetto, Franco Angeli, 1991.

Carlo Truppi, “Glossario”, in Continuità e mutamento. Il tempo nella innovazione delle tecniche e nella evoluzione dell’architettura, Franco Angeli, Milano, 1994.

¨ per il significato di ambiente :

Carlo Truppi, voce Ambiente, Enciclopedia Filosofica Bompiani, Milano, 2006.

¨ per il sistema ambiente :

Gilles CLEMENT, Manifesto del terzo paesaggio

¨ per l’abaco ambientale, la correlazione analisi-progetto e l’identità territoriale:

Carlo Truppi, In difesa del paesaggio, Electa Mondadori, Milano, 2011.

¨ per il significato di architettura :

Giulio Carlo Argan, voce Architettura, in Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica ……….

Le Corbusier, La casa degli uomini, Jaka Book, Milano, 1984,

- Renzo Piano, “Elogio della costruzione”, relazione tenuta in occasione dell’assegnazione del premio Pritzker.

¨ per il rapporto del nuovo con l’antico e il relativo confronto assiologico:

Carlo Truppi, Tra costruzione e progetto ………….

Carlo Truppi, “Premessa. L’antico e il nuovo” e “Il futuro del presente”, in Continuità e mutamento. Il tempo nella innovazione delle tecniche e nella evoluzione dell’architettura, Franco Angeli, Milano, 1994.

¨ per il significato di luogo e la questione della graficizzazione:

James Hillman e Carlo Truppi, L’anima dei luoghi, Rizzoli, Milano, 2004.

Carlo Truppi, “I luoghi dell’anima”, in Wim Wenders, Palermo shooting, Feltrinelli, Milano, 2008

¨ per l’importanza del referente e i conseguenti risvolti metodologici:

- Luigi Alini, “La fabbrica Benetton di Afra e Tobia Scarpa”, in Carlo Truppi, La città del progetto. Trasferimento di tecnologie e convergenze interdisciplinari, Liguori, Napoli, 1999.


Altro materiale didattico

L'attività del corso si esplica attraverso tre fasi:

Tutti gli elaborati dovranno essere redatti su tavole di formato UNI A2 (420 x 594 mm.).

L'esame finale, sostenuto singolarmente da ciascun allievo – anche se il tema è stato affrontato ‘in gruppo’, comprenderà un colloquio sulle tematiche generali affrontate nelle lezioni, la illustrazione degli elaborati presentati e la discussione critica dei loro contenuti.



Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
11. INQUADRAMENTO TERRITORIALE 
21A. INQUADRAMENTO APPROFONDITO  
32. ABACO AMBIENTALE  
42A. ELEMENTI DEL SISTEMA AMBIENTE  
53. ABACO DEL COSTRUITO  
64. DEDUZIONI 
75. REFERENTE 
86. PROGETTO  
96A. ARCHITETTURA nel PAESAGGIO  
107. PROGETTO  


Verifica dell'apprendimento


MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO

Tutti gli elaborati dovranno essere redatti su tavole di formato UNI A2 (420 x 594 mm.).

L'esame finale, sostenuto singolarmente da ciascun allievo – anche se il tema è stato affrontato ‘in gruppo’, comprenderà un colloquio sulle tematiche generali affrontate nelle lezioni, la illustrazione degli elaborati presentati e la discussione critica dei loro contenuti.




Apri in formato Pdf English version