Conoscenza e comprensione
La conoscenza del diritto privato dei Romani (VIII sec. a. C. – VI sec. d. C.) e la capacità di comprensione dello stesso attraverso le sue fonti e l’assetto dei suoi principali istituti nel loro divenire storico.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
L’applicazione delle conoscenze del diritto privato dei Romani consiste essenzialmente nell’acquisizione della componente diacronica al patrimonio cognitivo ed esperienziale del discente. La capacità di comprensione viene dunque stimolata prima ancora che sul piano dogmatico su quello del carattere eminentemente storico del diritto sulla base della tradizione di Civil Law dei Paesi dell’Europa continentale, la quale, misurandosi con quella della Common Law dei Paesi anglosassoni, conferisce al corso altresì una chiara ed evidente impronta “internazionalistica”.
Autonomia di giudizio
Sullo sfondo dei grandi e secolari dibattiti interni alla giurisprudenza romana, l’autonomia di giudizio è favorita dalla costante sottolineatura delle eventuali discordanti opinioni rispetto alle quali il percorso istituzionale ha dovuto trovare un momento di sintesi più o meno duraturo.
Abilità comunicative
L’abilità comunicativa è stimolata dall’evidenziare la specificità del linguaggio giuridico non disgiunta dall’attenzione per parole, frasi e costrutti che, pur appartenendo alla lingua comune, suonano spesso come incomprensibili o poco comprensibili. In tal senso torna utile l’approccio all’etimologia che appare svelare agli studenti esiti a portata di mano sol che si rifletta sull’origine e la storia delle parole.
Capacità di apprendimento
La capacità di apprendimento è stata determinata ed indirizzata attraverso una costante opera di consulenza svolta durante le lezioni e negli incontri seminariali, opera che tiene presente la condizione di “principianti” degli studenti coinvolti.