Il corso di Educazione e filosofia nel mondo antico è finalizzato a far acquisire agli studenti conoscenze, abilità e competenze relative agli aspetti fondamentali della riflessione filosofica antica, con particolare attenzione al tema dell’educazione (paideia).
Gli obiettivi di apprendimento attesi, declinati secondo i Descrittori di Dublino, sono i seguenti:
Conoscenza e capacità di comprensione (DD1):
Conoscenza e capacità di comprensione applicata (DD2):
Autonomia di giudizio (DD3):
Abilità comunicative (DD4):
Capacità di apprendimento (DD5):
Saper promuovere azioni di autovalutazione orientate al proprio sviluppo professionale.
li, metodo che garantirà la trasmissione dei contenuti e dei metodi. Per raggiungere gli obiettivi relativi alle capacità di apprendimento e comunicazione, durante le lezioni saranno incoraggiate le domande di chiarimento e approfondimento da parte degli studenti. Le lezioni includeranno la lettura guidata di passi da testi classici, al fine di sviluppare la capacità di lettura dei vari tipi di opere filosofiche.
Non è richiesta alcuna conoscenza propedeutica.
La frequenza del corso è fortemente consigliata, perché l’esposizione delle teorie filosofiche ed educative antiche e la spiegazione dei testi classici da parte del docente facilita molto l’acquisizione dei contenuti da parte degli studenti.
Platone: il modo adeguato di scrivere; la natura dell’Eros e della Bellezza; forme di follia. La follia nell’antichità. Follia come malattia. Follia come mezzo per dilatare la personalità. L’oracolo di Delfi. I culti estatici. Le esperienze visionarie. Il “buon uso” della follia. I fenomeni paranormali. La divinazione.
1. Platone, Fedro (Testi a fronte), introduzione, traduzione, note e apparati di Giovanni Reale, Bompiani 2000, 164 pp. (= 34 pp. di introduzione + 88 pp. di traduzione + 42 pp. di apparato).
2. Giulio Guidorizzi, Ai confini dell'anima. I Greci e la follia (Scienze e idee 198), Raffaello Cartina 2010, 226 pp.
3. Eric R. Dodds, Parapsicologia nel mondo antico, Laterza 1991, 126 pp. (= 32 di introduzione + 94 pp.).
Argomenti | Riferimenti testi | |
1 | Il Fedro di Platone | 1 (Introduzione) |
2 | Il prologo del Fedro | 1 (pp. 41-51) |
3 | Il discorso di Lisia sull’amore | 1 (pp. 53-71) |
4 | Primo discorso di Socrate sull’amore | 1 (pp. 73-89) |
5 | Necessità di una palinodia | 1 (pp. 91-97) |
6 | Grande discorso di Socrate sull’amore | 1 (pp. 99-137) |
7 | Intermezzo teoretico e intermezzo poetico | 1 (pp. 139-147) |
8 | I criteri metodologici di fare discorsi | 1 (pp. 149-191) |
9 | Superiorità dell’oralità sulla scrittura | 1 (pp. 193-207) |
10 | Messaggio conclusivo di Lisia e Isocrate | 1 (p. 209) |
11 | L’epilogo del Fedro | 1 (pp. 211-213) |
12 | L’invenzione della follia | 2 (cap. 1) |
13 | Due modelli di follia | 2 (cap. 2) |
14 | Mente e disturbi mentali in Omero | 2 (cap. 3) |
15 | Strategie della trance | 2 (cap. 4) |
16 | La follia delle donne | 2 (appendice 1) |
17 | Il “vangelo” dionisiaco delle Baccanti | 2 (appendice 2) |
18 | Dodds e i fenomeni paranormali nell’Antichità | 3 (Introduzione) |
19 | I fenomeni paranormali nel mondo antico | 3 (parte 1) |
20 | Precognizione | 3 (parte 2) |
21 | «Medianismo» e stati di natura analoga | 3 (parte 3) |
Verifica orale, valutata sulla base dei seguenti elementi: pertinenza delle risposte rispetto alle domande formulate (necessaria per passare l’esame); qualità dei contenuti, capacità di collegamento tra le varie parti del programma, proprietà di linguaggio filosofico, capacità espressiva complessiva (tutti elementi che contribuiscono alla valutazione finale, sempre a patto che le risposte siano pertinenti).
Legga il seguente brano del Fedro e ne esponga il contenuto, inserendolo all’interno del contesto dell’intero dialogo.
Perché per Platone l’oralità è superiore alla scrittura?
Quali sono i due modelli fondamentali della follia nell’antichità?
Come sono rappresentati i disturbi mentali nei poemi omerici?
Come veniva spiegato dagli antichi il fenomeno della precognizione?
Che forme aveva il medianismo nel mondo antico?