Il Laboratorio vuole fornire agli studenti gli strumenti per affrontare il progetto per un manufatto architettonico che presenti problemi di conservazione. Pertanto, il percorso finalizzato alla redazione di un progetto di restauro, si fonda su «una conoscenza che è storica, ma anche geometrica, dimensionale, fisica, tecnologica». Obiettivo principale del Laboratorio è quindi l’acquisizione di una metodologia di progetto che si sviluppa in tre fasi (conoscenza, interpretazione, definizione dell’intervento) proposta mediante lezioni frontali e messa in pratica mediante una esercitazione progettuale.
Il tema di esercitazione proposto è lo studio di alcuni aggregati edilizi nel quartiere Granfonte di Leonforte (EN); la condizione di degrado e di abbandono che li caratterizza offre la possibilità di eseguire l’analisi diretta, finalizza alla elaborazione di un progetto di restauro con riuso abitativo. Uno degli obiettivi del corso è quello di consentire agli allievi l’integrazione delle conoscenze storiche, tecnologiche e strutturali acquisite negli anni precedenti del corso di studi, utilizzandole opportunamente per la conservazione del patrimonio architettonico.
In particolare, attraverso l’esercitazione progettuale gli studenti sono guidati a sviluppare competenze tecniche, interpretative e progettuali nel campo del patrimonio edilizio storico e a migliorare le proprie abilità di base (comprensione, comunicazione, uso della letteratura, risoluzione di problemi).
Mediante lezioni frontali sono illustrati i passi del percorso progettuale finalizzato al progetto di restauro e riuso compatibile, che prende le mosse dalla conoscenza della consistenza geometrica e materica degli aggregati, procede con l’interpretazione dei meccanismi di deterioramento e delle trasformazioni intervenute nel tempo e si conclude con la proposta degli interventi più appropriati per la loro conservazione.
Gli incontri sono articolati in:
1) lezioni frontali destinate agli approfondimenti teorici su questioni di metodo e di carattere generale.
2) Attività laboratoriale finalizzata alla sperimentazione applicativa sul caso di studio oggetto della esercitazione. Lo svolgimento dell’esercitazione procederà parallelamente alla illustrazione dei contenuti disciplinari illustrati nelle lezioni frontali e mediante le indicazioni specifiche fornite dalla docenza.
Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista (blended) o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel Syllabus.
propedeuticità da regolamento didattico: Laboratorio di Progetto 3, Teoria e Storia del Restauro
conoscenze di base: storia dell’architettura, tecnologie costruttive storiche, comportamento statico degli edifici.
La frequenza è obbligatoria nella misura del 70% del monte ore complessivo del laboratorio. Per gli aventi diritto ai sensi dell’art. 23 del Regolamento Didattico di Ateneo la percentuale di frequenza obbligatoria è del 50 %.
Qualora si rendesse indispensabile variare le modalità di erogazione dell'insegnamento per le problematiche sanitarie legate al COVID19 (modalità mista/blended o a distanza) l’obbligo di frequenza potrebbe variare.
Analisi degli edifici storici: il rilievo e la ricerca storico bibliografica; richiami di rilievo architettonico, la restituzione grafica, metodi e scale di rappresentazione; le principali fonti documentarie e il loro rapporto col manufatto.
Analisi degli edifici storici: caratteristiche tipologiche e linguaggio architettonico; tipi edilizi, materiali ed elementi di finitura.
Analisi degli edifici storici: materiali e tecniche costruttive dell’edilizia tradizionale. Pietra, laterizi, leganti, legno: sistemi di lavorazione e sistemi costruttivi. Elementi costruttivi e configurazione d’assieme degli edifici murari storici.
Analisi dello stato di conservazione e delle tracce delle fasi di edificazione e trasformazione: tempo, materia e degrado; le stratificazioni e la loro conservazione.
Analisi dello stato di conservazione e delle principali cause di dissesto: lettura delle evidenze sulla fabbrica, identificazione dei danni in atto e dei danni prevedibili (quadri fessurativi, meccanismi di collasso, scenari di danno).
Interpretazione dei dati: confronto tra i risultati delle analisi e sintesi interpretativa quale momento per la definizione dell’intervento di restauro.
Architettura, restauro e riuso: il restauro oggi, prassi operative; i centri storici fra abbandono e riqualificazione; modi d’accostamento alle preesistenze storiche, categorie ed esempi.
Il progetto di restauro. metodologie d’intervento, principi informatori (reversibilità, compatibilità e minimo intervento) e soluzioni operative. La riorganizzazione dello spazio architettonico; il riuso compatibile del patrimonio architettonico. Interventi sulla struttura muraria: Interventi locali e interventi globali; tecniche di intervento conservativo: rafforzamento e miglioramento sismico.
1. CAROCCI, C.F. (a cura di). Conoscere per abitare. Un seminario di studio a Motta Camastra, Siracusa, Icosaedro, 2008.
2. VARAGNOLI C., La materia degli antichi edifici, in Trattato di restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, Torino, Utet, 1996, vol. I (pp. 303-470)
3. FIORANI, D., Rilievo del degrado e diagnostica, in Trattato di restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, Torino, Utet, 1996, vol. II (pp. 523-580).
4. GIUFFRÈ A. (a cura di), Sicurezza e conservazione dei centri storici, il caso Ortigia, Bari, 1993.
In aggiunta ai Testi di Riferimento su riportati (obbligatori per sostenere l’esame) si fornisce di seguito una bibliografia di approfondimento (non obbligatoria) utile per lo svolgimento dell’esercitazione d’anno.
CARBONARA G., Restauro dei monumenti. Guida agli elaborati grafici, Napoli, Liguori 1990.
FIORANI D., Restauro architettonico e strumento informatico. Guida agli elaborati grafici, Napoli, Liguori.
DE CARLO G., Lastra a Signa. Progetto Guida per il Centro Storico, Milano, Electa, 1989
CERADINI V. (a cura di), Area della Grecanica. Codice di pratica per la sicurezza e la conservazione degli insediamenti storici, Gangemi, Reggio Calabria, 2003.
GIUFFRÈ, A., CAROCCI, C.F., Codice di pratica per la sicurezza e la conservazione dei Sassi di Matera, La Bautta, Matera.
Altri riferimenti bibliografici saranno forniti durante lo svolgimento del corso, in relazione ai contenuti di lezioni di approfondimento sulle tematiche trattate.
Argomenti | Riferimenti testi | |
1 | Analisi degli edifici storici: il rilievo e la ricerca storico bibliografica | 1, 2 |
2 | Analisi degli edifici storici: caratteristiche tipologiche e linguaggio architettonico | 1 |
3 | Analisi degli edifici storici: materiali e tecniche costruttive dell’edilizia tradizionale | 4 |
4 | Analisi dello stato di conservazione e delle tracce delle fasi di edificazione e trasformazione | 1, 2, 3 |
5 | Analisi dello stato di conservazione e delle principali cause di dissesto | 4 |
6 | Interpretazione dei dati | 1, 4 |
7 | Architettura, Restauro e Riuso | 2 |
8 | Il progetto di restauro | 1, 2, 3, 4 |
Il completo svolgimento del tema di esercitazione e la partecipazione attiva – anche in modalità a distanza – alle attività didattiche del corso sono condizioni necessarie per l’ammissione all’esame.
L’esercitazione seminariale prevede la produzione di elaborati atti a dimostrare l’esecuzione delle attività teorico-pratiche proposte dalla docenza.
La prova d’esame, il cui carattere è prettamente individuale, muoverà dal tema di esercitazione come spunto per una discussione sui temi affrontati nel corso delle lezioni nonché sui contenuti della bibliografia fornita durante l’anno.
La valutazione complessiva del lavoro svolto nel laboratorio da ciascuno studente sarà determinata dalle seguenti prove:
1. un colloquio finale (ovvero una prova scritta finale) per la valutazione sugli argomenti proposti nelle lezioni frontali.
2. la presentazione critica dell’esercitazione progettuale svolta durante il corso.
La media delle valutazioni di 1 e 2 costituirà il voto d’esame finale.
Per la valutazione della prova orale (o) o scritta (s) il docente terrà conto dei seguenti elementi: la pertinenza delle risposte rispetto alle domande formulate, la qualità̀ dei contenuti, la capacità di collegamento con altri temi affrontati durante il corso, la capacità di riportare esempi, la proprietà di linguaggio tecnico e la capacità espressiva complessiva dello studente.
Esempi di domande d'esame: attività della fase di conoscenza nel progetto di restauro; definizione dei criteri del progetto di restauro; caratteristiche ricorrenti delle case su pendio; effetti del terremoto sugli edifici murari: i meccanismi di danno; valutazione della qualità meccanica di una muratura; definizione dei criteri del progetto di restauro.