Conoscenza e comprensione
Il corso ha l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti riguardo a tematiche fino a non molti anni fa ritenute tendenzialmente marginali nella scienza penalistica ed oggetto di studio da parte di pochi esperti. Il corso tende ad operare una sistematizzazione dei dati normativi ed istituzionali di matrice europea con cui il moderno penalista trova sempre più spesso a confrontarsi, per fornire agli studenti gli strumenti conoscitivi necessari ad operare una riflessione sull’impalcatura dei principi e sulle dinamiche di fondo che caratterizzano la materia oggetto del corso.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il corso si propone di fornire agli studenti, tramite l’individuazione dei beni giuridici comunitari meritevoli di tutela, la capacità di analizzare le più efficienti strategie di cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni alla luce del titolo VI del Trattato sull’Unione Europea. Il corso, inoltre, mira a fornire agli studenti le abilità necessarie alla comprensione delle previsioni della «Costituzione per l’Europa» e del nuovo Trattato di Lisbona, nell’ottica di un’analisi volta a verificare le prospettive di formazione di un “diritto penale europeo”.
Autonomia di giudizio
Gli studenti dovranno acquisire le necessarie competenze per formulare giudizi personali, giuridicamente fondati e logicamente argomentati, in ordine alle principali problematiche politico-criminali che contraddistinguono il ricorso al diritto penale nell'Unione Europea.
Abilità comunicative
Gli studenti dovranno acquisire il linguaggio tecnico proprio del diritto penale europeo nonché la capacità di utilizzarlo in modo appropriato, così da potersi esprimere con competenza e sicurezza sulle questioni tipiche di questo specifico settore del diritto penale.
Capacità di apprendimento
Gli studenti dovranno acquisire la capacità di apprendimento necessaria per approfondire lo studio del diritto penale europeo nel prosieguo della loro carriera; per tal via, in una logica di ampliamento progressivo del loro bagaglio culturale, saranno messi in condizione di continuare a studiare la relazione tra diritto penale ed Unione Europea durante il percorso professionale successivo al conseguimento della laurea.
Lezioni frontali e seminari e gruppi di studio per l'approfondimento dei principali interventigiurisprudenziali nazionali e europei.
Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus.
Informazioni per studenti con disabilità e/o DSA
A garanzia di pari opportunità e nel rispetto delle leggi vigenti, gli studenti interessati possono chiedere un colloquio personale col docente in modo da programmare eventuali misure compensative e/o dispensative, in base agli obiettivi didattici ed alle specifiche esigenze.
È possibile rivolgersi anche al docente referente CInAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata - Servizi per le Disabilità e/o i DSA) del nostro Dipartimento, prof. Condorelli.
Per le propedeuticità formali consultare il regolamento didattico della coorte di riferimento disponibile nella pagina dedicata http://www.lex.unict.it/it/chi-siamo/regolamenti-didattici-del-corso-di-laurea-magistrale-ciclo-unico-giurisprudenza-lmg01
Vivamente consigliato
1. - Profili generali dei rapporti tra diritto dell’Unione Europea e diritto penale. I principi di prevalenza e didiretta efficacia del diritto sovrannazionale.- La tutela dei diritti fondamentali.- L’inesistenza attuale di un sistema penale dell’Unione Europea. Le ragioni tradizionalmente indicate: ildeficit democratico; la mancanza di una appropriata base giuridica. Analisi critica di tali osservazioni.
2. - Gli effetti «riflessi» del diritto dell’Unione Europea sul diritto penale, collegati all’ordinaria operativitàdel principio di preminenza.- Gli effetti sulle incriminazioni. Gli effetti nelle sanzioni. Il problema dell’efficacia in malampartem delladisapplicazione di norme penali contrastanti con la normativa dell’Unione Europea.
3. - La tutela dei beni giuridici dell’Unione Europea: a) i beni giuridici istituzionali; b) i beni giuridici chenascono dall’attività normativa dell’Unione Europea.- Le attuali tecniche di tutela degli interessi sovrannazionali.- Il sistema sanzionatorio amministrativo dell’Unione Europea e le sue prospettive di sviluppo.- Analisi delle diverse tipologie di sanzioni comunitarie. I «principi generali» del sistema sanzionatoriocomunitario e il regolamento 2988/95.- Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la tutela dei beni giuridici sovrannazionali. – Il ricorso al«principio di assimilazione». Rilievi critici.- Gli obblighi di tutela nascenti dalla normativa comunitaria. I limiti di un tale modello di tutela. Leprospettive di armonizzazione dei sistemi sanzionatori nazionali. Gli orientamenti della Corte di Giustizia.Le previsioni del trattato di Lisbona.
4. - La cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni secondo le originarie previsioni deltitolo VI del Trattato sull’Unione Europea;- L’evoluzione storica del III pilastro. Il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nei settori dellacriminalità organizzata e transnazionale. La cooperazione giudiziaria in materia penale ed Eurojust. Irisultati operativi. In particolare: il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Il mandato d’arrestoeuropeo.
5. - Le previsioni del Trattato di Lisbona. L’eliminazione della struttura in pilastri; la tutela dei dirittifondamentali; lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia; il ravvicinamento delle disposizioni di dirittopenale sostanziale degli Stati membri e la nascita di una politica criminale europea; il ProcuratoreGenerale europeo ed Eurojust; la tutela degli interessi finanziari. Le prospettive di un diritto penaledell’Unione Europea.
1) R. Sicurella, Diritto penale e competenze dell'Unione europea, Pag. 1-84, 149-256.
2) G. Grasso, Il Trattato di Lisbona e le nuove competenze penali dell’Unione Europea, in Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, vol. IV, pag. 2307-2350.
3) R. Sicurella, Questioni di metodo nella costruzione di una teoria delle competenze dell'Unione europea in materia penale", in Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, vol. IV, Pag. 2569-2644.
Durante il corso di lezione saranno analizzate, anche in forma seminariale, alcune sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della Corte Europea dei diritti dell’uomo, nonché eventuali documenti normativi e di altra natura di attualità.
http://studium.unict.it/dokeos/2020/
| Argomenti | Riferimenti testi | |
| 1 | Profili generali dei rapporti tra diritto dell’Unione Europea e diritto penale. I principi di prevalenza e di diretta efficacia del diritto sovrannazionale | |
| 2 | La tutela dei diritti fondamentali | |
| 3 | L’inesistenza attuale di un sistema penale dell’Unione Europea. Le ragioni tradizionalmente indicate: il deficit democratico; la mancanza di una appropriata base giuridica. Analisi critica di tali osservazioni | |
| 4 | Gli effetti «riflessi» del diritto dell’Unione Europea sul diritto penale, collegati all’ordinaria operatività del principio di preminenza | |
| 5 | Gli effetti sulle incriminazioni. Gli effetti nelle sanzioni. Il problema dell’efficacia in malampartem della disapplicazione di norme penali contrastanti con la normativa dell’Unione Europea | |
| 6 | La tutela dei beni giuridici dell’Unione Europea: a) i beni giuridici istituzionali; b) i beni giuridici che nascono dall’attività normativa dell’Unione Europea | |
| 7 | Le attuali tecniche di tutela degli interessi sovrannazionali | |
| 8 | Il sistema sanzionatorio amministrativo dell’Unione Europea e le sue prospettive di sviluppo | |
| 9 | Analisi delle diverse tipologie di sanzioni comunitarie. I «principi generali» del sistema sanzionatorio comunitario e il regolamento 2988/95 | |
| 10 | Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la tutela dei beni giuridici sovrannazionali. – Il ricorso al «principio di assimilazione». Rilievi critici | |
| 11 | Gli obblighi di tutela nascenti dalla normativa comunitaria. I limiti di un tale modello di tutela. Le prospettive di armonizzazione dei sistemi sanzionatori nazionali. Gli orientamenti della Corte di Giustizia. Le previsioni del trattato di Lisbona. | |
| 12 | La cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni secondo le originarie previsioni del titolo VI del Trattato sull’Unione Europea | |
| 13 | L’evoluzione storica del III pilastro. Il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nei settori della criminalità organizzata e transnazionale. La cooperazione giudiziaria in materia penale ed Eurojust. I risultati operativi | |
| 14 | Il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Il mandato d’arresto europeo | |
| 15 | Le previsioni del Trattato di Lisbona. L’eliminazione della struttura in pilastri; la tutela dei diritti fondamentali; lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia; il ravvicinamento delle disposizioni di diritto penale sostanziale degli Stati membri | |
| 16 | Il Procuratore Generale europeo ed Eurojust; la tutela degli interessi finanziari. Le prospettive di un diritto penale dell’Unione Europea |
Prova orale.
L'esame sarà valutato secondo i seguenti criteri (Delibera Consiglio CdS 17 settembre 2018):
La verifica dell’apprendimento potrà essere effettuata anche per via telematica, qualora le condizioni lo dovessero richiedere.
Gli effetti riflessi; le innovazioni introdotte dal Trattato di Lisbona; la tutela dei diritti fondamentali; laProcura europea; l'art. 83 TFUE.