SOCIOLOGIA GENERALE M - Z

SPS/07 - 9 CFU - 2° semestre

Docente titolare dell'insegnamento

CESARE GAROFALO


Obiettivi formativi

Il corso si propone l’obiettivo di fornire agli studenti strumenti concettuali, metodologici ed epistemologici necessari ad affrontare l’analisi dei principali temi istituzionali di cui si occupa la sociologia.


Modalità di svolgimento dell'insegnamento

Lezioni Frontali


Prerequisiti richiesti

Non si richiedono prerequisiti specifici, se non quelli normalmente associati alla preparazione acquisita con l’istruzione secondaria di secondo grado.



Frequenza lezioni

Secondo quanto previsto dal regolamento di Ateneo, la frequenza alle lezioni non è obbligatoria anche se fortemente consigliata.



Contenuti del corso

Il corso è articolato in tre parti.

Si propone l’obiettivo di fornire agli studenti strumenti concettuali, metodologici ed epistemologici necessari ad affrontare l’analisi dei principali temi istituzionali di cui si occupa la sociologia. Presenta gli strumenti di ordine teorico-concettuale e di orientamento empirico attraverso cui sviluppare le competenze necessarie a identificare i problemi che caratterizzano le società contemporanee.

Particolare attenzione viene posta, inoltre, alle principali teorizzazioni riguardanti le strutture burocratiche e al tipo di agire che in queste si realizza.



Testi di riferimento

1. Bagnasco, Barbagli, Cavalli, ‘Corso di sociologia’, Il Mulino, 2012

2. M. Scuderi, (dispensa a cura di), Sviluppi post-weberiani degli studi sulla burocrazia .

3. P. DiMaggio e W. Powell, Il neoistituzionalismo nell'analisi organizzativa, ed. Comunità, Torino, 2000; pp. 88-115.

Letture integrative consigliate

Ph. Selznick, La leadership nelle organizzazioni, Franco Angeli, Milano, 1984; pp. 128-145.

P. Blau, M. Meyer, La burocrazia nella società moderna, Armando editore, Roma, 1973, pp. 65-89.

H. A. Simon, Il comportamento amministrativo, Il Mulino, Bologna, 2001; pp. 99 108, 119-140

M. Crozier, ‘La burocrazia come sistema d’organizzazione’, in F. Ferraresi, A. Spreafico, La burocrazia, Il Mulino, Bologna, 1975, pag.350-363.


Altro materiale didattico

Non è prevista la consegna di materiale didattico nel corso dello svolgimento delle lezioni



Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
1Oggetto della sociologia. Principali paradigmi. Teorie sociologiche e ricerca empirica.Testo 1: Introduzione  
2Valori: definizione e mutamento. Dai valori alle norme. Classificazione e tipi di normeTesto 1: Cap. V  
3Istituzioni. Dai movimenti alle istituzioni. Processo di istituzionalizzazioneTesto 1: Cap. V  
4Istituzioni come modelli di comportamento. Parsons e lo schema LIGA Testo 1: Cap. V  
5Processo di socializzazione. La socializzazione primaria e le fasi che la caratterizzano. Costruzione dell'identitàTesto 1: Cap. VI  
6Socializzazione secondaria: fasi e agenzieTesto 1: Cap. VI  
7Interazione sociale e relazioni sociali. Definizione di azione sociale. Weber: tipologia di azione sociale.Testo 1: Cap. III 
8Gruppi sociali. Caratteristiche e proprietà strutturali dei gruppi socialiTesto 1: Cap. III  
9Interazione e relazione sociale: potere e conflitto. Comportamento collettivo: panico, folla e pubblico. Differenze tra i diversi comportamenti sulla base della relazione socialeTesto 1: Cap. III  
10Individui in azione: la Network analysis e le carriere morali. Goffman: ribalta e retroscena. Capitale socialeTesto 1: Cap. III  
11Definizione del concetto di ‘famiglia’. Tipologie elaborate da Le Play e da Laslett. Trasformazioni e mutamenti nella struttura della famiglia.Testo 1: cap. XVI 
12Tassi di nuzialità. Instabilità matrimoniale. Nuovi tipi di famiglia: unioni libere, convivenza more uxorio, convivenza pre-matrimonialeTesto 1: cap. XVI 
13Religione: la fenomenologia religiosa da un punto di vista sociologico. Sacro e profano. Ordine morale e opacità del realeTesto 1: cap. X 
14Classificazione delle religioni e criteri adottati . Organizzazioni religiose. Religione e struttura socialeTesto 1: cap. X 
15Processo di secolarizzazione. Approcci sociologici nello studio delle fenomenologia religiosaTesto 1: cap. X 
16Stratificazione sociale e definizione sociologica. Forme di diseguaglianza e stratificazione. Approccio funzionalista: Durkheim, Davis e MooreTesto 1: cap. XI 
17Teorici del conflitto nello studio della stratificazione: Marx e Weber. I principali sistemi di stratificazione.Testo 1: cap. XI 
18Sistemi di stratificazione: classi e criteri utilizzati per definirle. Processi di proletarizzazione e de-proletarizzazione. PovertàTesto 1: cap. XI 
19Mutamento sociale e le trasformazioni dei modelli di organizzazione sociale. Trasformazioni nella sfera economicaTesto 1: cap. I - cap II 
20Le trasformazioni nella sfera politica. I mutamenti in ambito culturale: individualismo e razionalismoTesto 1: cap. I - cap. II 
21Teorizzazioni sociologiche più rilevanti in merito al mutamento sociale: Durkheim, Toennies e ParsonsTesto 1: cap. II 
22Differenze tra gruppi e associazioni. Weber e il modello tipico-ideale di burocraziaTesto 1: cap. IV 
23Superamento del modello weberiano. Approccio funzionalista nello studio delle strutture burocraticheTesto 2 
24Merton: critica ai postulati parsonsiani e definizione sociologica di ‘funzione’: funzioni latenti e manifeste. Conseguenze inatteseTesto 2 
25Selznick: organizzazioni e istituzioni. Conseguenze inattese, cooptazione formale e sostanzialeTesto 2 
26Selznick: leadership e funzioni della leadership. La teoria dello scambio di Homans e Blau.Testo 2 
27Blau: teoria dello scambio applicata allo studio delle strutture burocraticheTesto 2 
28Blau: gruppi informali. Potere informale e autoritàTesto 2 
29Simon: scuola comportamentista. Decisioni e premesse decisionaliTesto 2 
30Simon: razionalità limitata. La valutazione delle decisioniTesto 2 
31Crozier e Friedberg: approccio strategico e sistemico per lo studio delle strutture burocratiche. Circolo vizioso e mutamento nelle organizzazioniTesto 2 
32Neo-istituzionalismo e Isomorfismo. Nuovi modelli burocraticiTesto 2; Testo 3 - Testo 1: cap. IV 


Verifica dell'apprendimento


MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO

La verifica dell'apprendimento avverrà attraverso una prova intermedia ed una finale svolte per iscritto.

Una prova di valutazione intermedia sarà effettuata alla fine dello svolgimento delle prime due parti del corso.

La prova intermedia consisterà in una prova scritta con 7 domande aperte alle quali si dovrà rispondere nell’arco di 1 ora e 30 minuti. Condizione necessaria ma non sufficiente per il superamento della prova sarà quello di rispondere ad almeno 5 delle sette domande.

La prova finale consisterà nella valutazione della verifica intermedia svolta sulle prime due parti a cui si aggiungerà la valutazione della prova scritta contenete tre domande aperte relative all'ultima parte del corso (da svolgere nell’arco di un’ora).

Condizione necessaria ma non sufficiente per il superamento della verifica sull'ultima parte sarà quella di rispondere ad almeno 2 delle tre domande.

L’esame finale si intenderà superato se saranno state superate enrambe le verifiche; il voto finale sarà dato dalla valutazione complessiva e non matematica della votazione conseguita nelle due prove.


ESEMPI DI DOMANDE E/O ESERCIZI FREQUENTI
  1. La sociologia e le altre scienze sociali
  2. Il fondamento dell’ordine sociale e del mutamento: i modelli organicistici e funzionalistici
  3. Azione e struttura sociale: olismo e individualismo
  4. Legami tra teoria e ricerca empirica
  5. Il concetto di valore dal punto di vista sociologico
  6. Il processo di interiorizzazione dei valori e orientamento all’azione
  7. Dai valori alle norme: norme sociali, sanzioni e controllo sociale
  8. Problematiche collegate alla pluralità di norme
  9. Istituzioni e processo di istituzionalizzazione
  10. Schema LIGA elaborato da Parsons con particolare attenzione ai quadranti che lo compongono.
  11. Movimenti e Istituzioni
  12. Mutamento delle Istituzioni
  13. Processo di socializzazione primaria e processo di socializzazione secondaria e relative agenzie
  14. Fasi che caratterizzano la socializzazione primaria e fasi che caratterizzano quella secondaria
  15. In merito alla trasmissione del patrimonio culturale, cosa si intende per trasmissione delle competenze sociali di base e trasmissione delle competenze sociali specifiche
  16. In che modo il processo di socializzazione incide e determina la costruzione dell’identità personale e attraverso quali fasi l’identità personale diventa ‘differenziata’ e ‘specifica’
  17. Nel processo di formazione dell’identità definire la distinzione tra la componente di ‘identificazione’ e la componente di ‘individuazione’
  18. In riferimento alla continuità che caratterizza il processo di socializzazione soffermarsi sulla natura cumulativa di questo processo e sul ‘controllo’ esercitato dall’attore
  19. L’importanza delle sanzioni e del tipo di sanzioni nel processo di socializzazione
  20. Mutamento, adattamento e ridefinizione dei ruoli adulti
  21. Definizione e aspetti distintivi del gruppo sociale: primari/secondari, formali/informali
  22. Definizione del gruppo sociale in relazione alla sua dimensione e al suo grado di completezza
  23. In riferimento al ‘ruolo’ esporre le differenze tra gruppi totalitari e gruppi segmentali
  24. Con riferimento ai gruppi sociali, evidenziare le conseguenze del conflitto nel rapporto con altri gruppi
  25. Con riferimento alla relazione sociale, definire il concetto di potere con particolare attenzione alle definizioni datane da Weber e da Marx
  26. Definizione e presupposti dell’interazione sociale
  27. Definizione e presupposti della relazione sociale
  28. I comportamenti collettivi: definizione e individuazione delle differenze tra quelli più rilevanti
  29. Il concetto di azione sociale secondo la definizione di M. Weber. In riferimento al ‘senso’ che, secondo Weber, l’attore attribuisce alle proprie azioni specificare l’agire razionale rispetto allo scopo, al valore, l’agire tradizionale e determinato affettivamente
  30. La rilevanza della ‘situazione’ e della sua definizione per la comprensione della razionalità sottesa all’azione sociale
  31. Il potere legittimo o Autorità
  32. La Network Analysis e carriere morali
  33. Goffman: ribalta e retroscena
  34. Capitale sociale
  35. I principali tipi di famiglia descritti da Le Play e da Laslett
  36. Distinzione tra famiglia patriarcale e famiglia coniugale intima
  37. I sistemi di formazione della famiglia in Italia
  38. Famiglia nucleare e processo di industrializzazione
  39. I mutamenti avvenuti nei rapporti di coppia
  40. Declino della nuzialità e nascita di nuovi tipi di famiglia
  41. Le caratteristiche della convivenza pre-matrimoniale e caratteristiche delle famiglie di fatto o unioni libere
  42. La relazione tra instabilità coniugale e mutamento del diritto di famiglia; tra instabilità coniugale e tasso di attività della popolazione femminile
  43. Religione e approccio sociologico
  44. In riferimento alla definizione di religione, specificare il concetto di ‘credenze’ e di ‘trascendenza’
  45. Il rapporto tra sacro e profano nella religione e nella magia
  46. L’"esperienza del limite" e l’"esperienza del caso" come tratti fondamentali dell’esperienza religiosa
  47. Il problema dell’ordine morale come aspetto collegato all’esperienza religiosa
  48. La nascita dei movimenti religiosi: ruolo del capo carismatico, della profezia e dell’esperienza della conversione
  49. Processo di istituzionalizzazione dei movimenti religiosi
  50. Differenze tra sette, movimenti religiosi e Chiesa
  51. Il processo di secolarizzazione e mutamenti sociali e politici
  52. Criteri utilizzati per classificare da un punto di vista sociologico le religioni, con particolare attenzione a quelli adottati da Weber
  53. Principali interpretazioni sociologiche della religione (evoluzionista, marxista, funzionalistica e quella che vede la religione come fattore di mutamento
  54. Definizione di stratificazione sociale e di ‘strato’
  55. L’approccio funzionalista allo studio della stratificazione sociale: Davis e Moore
  56. Le teorie del conflitto per lo studio della stratificazione sociale: K. Marx e M. Weber e differenze nell’identificazione dei criteri utilizzati per definirla
  57. Il passaggio della classe ‘in sé’ a quella ‘per sé’ secondo l’orientamento marxista e fattori che ne favoriscono il passaggio.
  58. La multidimensionalità dell’approccio weberiano nello studio della stratificazione sociale
  59. Status ascritti e status acquisiti in relazione alla posizione che l’individuo ricopre nelle diverse gerarchie (istruzione, classe, ecc.). Lenski: equilibrio e squilibrio di status
  60. Caratteristiche principali della ‘schiavitù’, della ‘casta’, dei ceti e delle classi
  61. Lo schema di classificazione delle classi basato sul reddito, sulla situazione di lavoro, situazione di mercato
  62. L’incidenza del processo di industrializzazione nella strutturazione delle classi
  63. Il processo di proletarizzazione e di de-proletarizzazione
  64. Lo sviluppo del terziario e la proletarizzazione di questo settore
  65. Gli approcci culturalisti e strutturalisti in riferimento alla ‘sottoclasse’ o proletariato
  66. Povertà assoluta e povertà relativa: criteri utilizzati per misurarle
  67. Cosa si intende per mutamento sociale
  68. Trasformazioni che nei diversi settori dell’economia (agricoltura, commercio, artigianato) hanno determinato il passaggio da uno stato feudale ad uno moderno
  69. Quali sono gli aspetti che hanno favorito e determinato la nascita dell’imprenditorialità. Le origini del capitalismo secondo M. Weber
  70. Il concetto di sovranità, i diritti di cittadinanza, e la separazione dei poteri come presupposti per la nascita dello stato di diritto
  71. Il razionalismo come prospettiva culturale che ha consentito il mutamento sociale
  72. L’individualismo come prospettiva culturale che ha consentito il mutamento sociale
  73. L’individualismo e rapporto individuo-religione
  74. I valori di eguaglianza e libertà come presupposti dell’individualismo
  75. Il processo di razionalizzazione secondo Weber
  76. La concezione materialista, idealista nella spiegazione del mutamento sociale
  77. Il modello evoluzionistico nella spiegazione del mutamento sociale
  78. L’uso dei modelli dicotomici nella spiegazione del mutamento sociale: Durkheim, Töennies e Parsons
  79. La critica per "linee interne" effettuata da Merton al modello tipico-ideale weberiano di burocrazia
  80. L’approccio di Merton allo studio della burocrazia ed il processo attraverso cui si ‘generarno’ le conseguenze inattese
  81. Merton: definizione sociologica di funzione e distinzione tra funzioni latenti e funzioni manifeste
  82. La cooptazione formale: gli obiettivi che si propone e quando, secondo Selznick, è necessario farvi ricorso
  83. La cooptazione informale o sostanziale: gli obiettivi che si propone e quando, secondo Selznick, è necessario farvi ricorso
  84. Selznick: elementi che differenziano le organizzazioni dalle istituzioni
  85. Selznick: leadership e funzioni ad essa collegate
  86. Blau: potere formale e potere informale all’interno delle strutture burocratiche
  87. Perché, secondo Blau, lo studio delle strutture burocratiche consente di comprendere i sistemi sociali complessi
  88. Critica di Simon al funzionalismo con riferimento al ‘ruolo’
  89. Simon: le premesse decisionali come elemento costitutivo del processo decisionale in ambito amministrativo
  90. Differenza tra uomo "amministrativo" e uomo "economico"
  91. La razionalità limitata secondo la teorizzazione di Simon
  92. In che senso Simon parla di un continuum mezzi-fini in riferimento alla razionalità di una strategia d’azione
  93. La valutazione delle decisioni nella teorizzazione di Simon
  94. Crozier e Friedberg: in che senso e perché le strutture burocratiche sono soggette a continue strutturazione e destrutturazione
  95. Crozier: agire soggettivo, gioco e potere all’interno delle strutture burocratiche
  96. Crozier: concettualizzazione del potere informale all’interno delle strutture burocratiche
  97. Crozier: concettualizzazione di ‘circolo vizioso’ in riferimento alle strutture burocratiche
  98. Concettualizzazione di ‘potere’ in Weber, Crozier e Blau
  99. Il concetto di mutamento nelle organizzazioni secondo la prospettiva adottata da Crozier e secondo la prospettiva funzionalista
  100. Le conseguenze inattese secondo Merton, Selznick e Crozier
  101. Nell’ambito dell’approccio neo-istituzionalista, indicare perché, secondo Luhmann, bisogna passare dalle teorie fattoriali alle teorie sistemiche
  102. Il neo-istituzionalismo e i riferimenti all’istituzionalismo di Selznick
  103. Il processo di crescente isomorfismo in ambito organizzativo
  104. Isomorfismo istituzionale: caratteristiche e tratti distintivi rispetto a quello enunciato dalla Scuola Ecologica



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