Il corso offre un panorama delle nuove sfide che il museo deve affrontare.
Il corso fornisce inoltre alcuni approfondimenti relativi a specifici temi legati alla gestione dei musei, a pratiche giuridico-amministrative finalizzate all’ottimizzazione del funzionamento della struttura museale, e a strategie mirate all’audience development. Grande attenzione è rivolta alla presentazione delle possibilità lavorative nei musei italiani e stranieri.
lezioni frontali, esercitazioni, lavori di gruppo, analisi di casi
Rivolto a studenti con conoscenze di base di museologia: storia del collezionismo, organizzazione dei musei (es. gestione depositi, pratiche di acquisizione, organizzazione di mostre), legislazione dall’Unità d’Italia ad oggi, standard qualitativi museali.
Per chi non avesse queste conoscenze di base, conviene studiare anche i testi indicati nella sezione testi di riferimento per studenti della magistrale che non possiedono i prerequisiti (vedi infra).
Facoltativa
Buone pratiche, linee guida, procedure che la comunità nazionale e internazionale ha sviluppato negli ultimi decenni; la tutela degli studi d’artista, l’attribuzione errata dell’oggetto d’arte, la riproduzione «dei multipli»; l’utilizzazione ‘sociale’ del patrimonio storico-artistico e il lavoro nei musei, l’audience development; il Manuale Europeo delle Professioni Museali e l’evoluzione della Carta nazionale delle professioni museali in base all’accordo di collaborazione ICOMItalia-MIBACT; grande attenzione sarà rivolta al nuovo accordo MIBACT-ANMLI (2018) e al decreto MIBACT 113/2018 sui livelli minimi uniformi di qualità per i musei e sull’attivazione del sistema museale nazionale.
1. Il museo e la legislazione (2 CFU)
- M. V. Marini Clarelli, Il museo nel mondo contemporaneo, Carocci, Firenze, 2011 (rist. 2014), pp. 1-219;
- F. Lemme, Compendio di diritto dei beni culturali, Cedam, 2013, pp. 25-33, 37-50, 60-64, 67-70;
- D. Jallà, La riforma dei musei statali italiani, in «Museo informa», n. 52, 2015, pp. 12-17 (vedi piattaforma Studium).
2. Comunicazione museale (1 CFU)
- F. Antinucci, Comunicare nel museo, Laterza, Roma - Bari 2014, pp. 3-36;
- D. Campione, Comunicare la cultura. Un modello possibile, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, Franco Angeli, Milano 2014, pp. 361-374;
- L. Solima, Il museo in ascolto, Nuove strategie di comunicazione per i musei statali, Rubbettino 2012, pp. 11-38, 131-136, http://musei.beniculturali.it/wp-content/uploads/2017/03/Il-museo-in-ascolto-Nuove-strategie-di-comunicazione-per-i-musei-statali-Quaderni-della-Valorizzazione-Rubbettino-Editore-Roma-2012.pdf;
- F. Viola, Progettare il coinvolgimento - Il caso di Father and Son per il MANN, in 13° Rapporto annuale Federculture 2017 - Impresa Cultura, Gangemi Editore International, 2017, pp. 267-272;
- A. C. Cimoli, Appunti per una piccola storia delle didascalie, Artribune 22 febbraio 2017, http://www.artribune.com/arti-visive/2017/02/didascalie-musei-mostre-storia/;
- A. C. Cimoli, Didascalie museali. Domande, non risposte, Artribune 24 aprile 2016, http://www.artribune.com/attualita/2016/04/didascalie-musei-pubblico/;
- Rosati C., La segnaletica esterna del museo, in Fizz – marketing culturale e dintorni, Dicembre 2008, http://www.fizz.it/sites/default/files/allegati/articoli/pdf_articoli_completi/2008-rosati.pdf.
3. Il dibattito sviluppatosi in Italia nell’ultimo secolo sull’utilizzazione ‘sociale’ del patrimonio storico-artistico e il lavoro nei musei (3 CFU).
- F. Tancini, Uno strumento per la storia del collezionismo. Il database ‘cataloghi d’asta’ della fondazione Federico Zeri, in G. Perini Folesani – A. M. Ambrosini Massari, Riflessi del collezionismo, tra bilanci critici e nuovi contributi, atti del convegno (Urbino, ottobre 2013), Leo S. Olschki, Firenze 2014, pp. 273-283.
- L. Scacco, Le professioni del curatore di mostre d’arte, in M. S. Bottai – S. Cecchini – N. Mandarano (a cura di), Artestorie. Le professioni della storia dell’arte, Cisalpino, Milano 2016, pp. 79-83.
- L. Pacifici, Le giornate di un registrar durante l’allestimento di una mostra, in M. S. Bottai – S. Cecchini – N. Mandarano (a cura di), Artestorie. Le professioni della storia dell’arte, Cisalpino, Milano 2016, pp. 71-77.
- M. Mojana, Le giornate dell’Art Advisor non sono mai uguali, in M. S. Bottai – S. Cecchini – N. Mandarano (a cura di), Artestorie. Le professioni della storia dell’arte, Cisalpino, Milano 2016, pp. 11-114.
- V. Ciancio, Cacciatori d’arte. Lavorare in una casa d’aste, in M. S. Bottai – S. Cecchini – N. Mandarano (a cura di), Artestorie. Le professioni della storia dell’arte, Cisalpino, Milano 2016, pp. 103-109.
- P. Dragoni, Processo al museo. Sessant’anni di dibattito sulla valorizzazione museale in Italia, Edifir, Firenze, 2010, pp. 7-160.
- V. Simone, Le azioni dei musei torinesi per l’inclusione sociale, in M. Cristofano-C. Palazzetti (a cura di), Il museo verso una nuova identità, vol. II, Gangemi, Roma, 2011, pp. 99-107;
- C. Rosati, Strategie comunicative e pratiche educative nei musei della Regione Toscana, in M. Cristofano-C. Palazzetti (a cura di), Il museo verso una nuova identità, vol. II, Gangemi, Roma, 2011, pp. 81-90.
- L. Branchesi, Identità culturali, valori condivisi e cittadinanza. Dal patrimonio locale alle politiche europee in M. Cristofano-C. Palazzetti (a cura di), Il museo verso una nuova identità, vol. II, Gangemi, Roma, 2011, pp. 209-218;
- S. Costa, Programma Europa Creativa 2014-2020, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 38-44;
- A. Bollo, Cinquanta sfumature di pubblico e la sfida dell’audience development, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 163-180.
- L. Perissinotto, Educazione dello spettatore: la scuola, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 240-256;
- M. C. Chiaccheri, L’adolescenza irrequieta. Esperienze e buone pratiche per l’accessibilità, in A. C. Cimoli, Che cosa vedi ? Musei e pubblico adolescente, Nomos edizioni, Milano 2017;
- L. M. Di Corato, Contenuto pubblico. Museo e partecipazione, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 305-314 ;
- V. Falletti-E. Bertacchini, Gli Amici dei musei tra legame col territorio e mecenatismo, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 315-327;
- F. P. Campione, Il ruolo delle esposizioni temporanee e la loro curatela nella gestione delle attività museali, in F. De Biase (a cura di), I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement, FrancoAngeli, Milano 2014, pp. 328-353.
- S. Mascheroni, Le figure professionali e la loro formazione: gli orientamenti in Italia e in Europa, in M. Cristofano-C. Palazzetti (a cura di), Il museo verso una nuova identità, vol. II, Gangemi, Roma, 2011, pp. 219-226.
Sulle possibilità lavorative nei musei (da considerare in continua evoluzione) potranno essere fornite ulteriori indicazioni sulla piattaforma Studium.
Si prescrive a tutti gli studenti (compresi i non frequentanti) la visita di almeno due musei a scelta; la conoscenza delle vicende concernenti la nascita, lo sviluppo e l’allestimento degli stessi costituirà argomento d’esame.
A tutti gli studenti (frequentanti e non), oltre la consultazione del portale Studium (dal sito dell’Università di Catania) e lo studio dei testi in programma, si raccomanda di consultare il sitoweb di ICOM Italia (www.icom-italia.org) e studiare (dalla sezione «documenti» del medesimo sito) i documenti relativi alla Carta nazionale delle professioni museali, alla formazione e aggiornamento professionale per il personale dei musei.
Per studenti della magistrale che non possiedono i prerequisiti, i seguenti testi è necessario aggiungerli ai precedenti:
- R. Schaer, Il Museo Tempio della Memoria, Universale Electa/Gallimard, Trieste, 1996 pp.11-163.
- D. Jallà, Il museo contemporaneo. Introduzione al nuovo sistema museale italiano, UTET Libreria, Torino 2003 (seconda ed.), pp. 26-62, 70-96, 119-122, 133-158, 203-221, 358-377, 384-390, 403-408.
- M. L. Tomea Gavazzoli, Manuale di museologia, Etas Libri, Milano, 2007 (quarta ed.), pp. 16-48, 59-91, 112-120, 131-165.
- D. Jallà, Regioni e musei, 2015, pp. 540-544 (vedi piattaforma Studium);
- A. Mottola Molfino- C. Morigi Govi, Lavorare nei musei. Il più bel mestiere del mondo, Umberto Allemandi, Torino, 2004, pp. 7-65.
- F. Cambi, Le pedagogie del Novecento, Laterza, Bari-Roma, 2007, pp. 129-141.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.
Per ulteriori informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle opere dell’ingegno - AIDRO).
I testi di riferimento possono essere consultati in Biblioteca.
Vedere la piattaforma Studium
Argomenti | Riferimenti testi | |
1 | audience engagement, audience development; coinvolgimento attivo attraverso laboratori, workshop, attività educative, approcci interculturali, |
La prova in itinere è facoltativa ed è scritta, contempla vari quesiti tratti da testi in programma indicati sulla piattaforma Studium. Per la valutazione del test si terrà conto della padronanza dei contenuti, della correttezza linguistica e della proprietà lessicale, nonché della chiarezza espositiva.
Prova orale finale. Sono rivolte domande legate a tutti i moduli.
Come nel caso della prova in itinere, per la valutazione dell’esame si terrà conto della padronanza dei contenuti e delle competenze acquisite, dell’accuratezza linguistica e proprietà lessicale, nonché della capacità argomentativa dimostrata dal candidato.
Individuare la partecipazione del pubblico nella progettazione del museo.
Indicare a quale scopo si utilizzano il volontariato e le forme attive di cittadinanza culturali.