Il corso si propone di tratteggiare le principali correnti e scuole dell’epistemologia nel ’900, con particolare attenzione alla riflessione sulle scienze umane e psicologiche, in modo da mettere lo studente in grado di comprendere il dibattito sullo statuto scientifico delle varie discipline.
Si richiede la conoscenza della storia della filosofia e di alcuni concetti basilari di epistemologia.
La frequenza alle lezioni è facoltativa, ma altamente consigliata, anche in considerazione del fatto che per parte del programma verranno utilizzate delle dispense (in forma di slides) che devono essere chiarite dal docente.
Il corso si articolerà in una parte generale e in una lettura di approfondimento. La parte generale sarà dedicata ad una trattazione storica dell’epistemologia tra ottocento e novecento. La parte monografica sarà dedicata all’epistemologia della complessità.
Parte generale
- F. Coniglione, Popper addio. alla crisi dell’epistemologia alla fine del logos occidentale, Bonanno, Acireale-Roma 2008 (da p. 11 a p. 223 – in tutto pp. 212) - Ad integrazione e chiarificazione del testo saranno fornite nel corso dell'anno delle dispense a cura del docente.
Parte monografica
- E. Morin, La testa ben fatta. Riforma dell'insegnamento e riforma del pensiero, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000 (pp. 138).
- G. Gembillo, A. Anselmo, Filosofia della complessità, Le Lettere, Firenze 2013. (pp. 200).
I link agli eventuali documenti e alle dispense depositate nella piattaforma Studium sarano forniti nel corso dellanno.
* | Argomenti | Riferimenti testi | |
1 | * | L'epistemologia postpopperiana | F. Coniglione, Popper addio. alla crisi dell’epistemologia alla fine del logos occidentale, Bonanno, Acireale-Roma 2008 |
2 | * | La complessità applicata all'insegnamento | - E. Morin, La testa ben fatta. Riforma dell'insegnamento e riforma del pensiero, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000 |
3 | * | Lo sfondo filosofico della teoria della complessità | G. Gembillo, A. Anselmo, Filosofia della complessità, Le Lettere, Firenze 2013 |
Prova orale alla fine del corso.
Non sono all'inizio previste prove in itinere, che eventualmente saranno definite in itinere, a seconda delle necessità e delle opportunità discusse con gli studenti.
Lo studente viene chiamato dal docente, entra nell'aula degli esami (se fuori), si siede comodamente, viene messo a proprio agio dal docente di solito con qualche domanda che concerne la sua vita accademica e quindi gli vengono poste delle domande che vertono sull'intero corso, la prima delle quali è spesso a piacere. Se lo studente dimostra di essere in grado di rispondere avendo consapevolezza della tematica affrontata, viene giudicato in base al grado di approfondimento, alla correttezza linguistica con cui si esprime e alla sicurezza dimostrata. Quindi gli si propone il voto che, se viene accettato, viene registrato elettronicamente. Lo studente a questo punto si alza ed esce dall'aula.
Fa parte integrante dell'esame la capacità dello studente di capire le domande poste, senza una preventiva esemplificazione di esse.