L'obiettivo è quello di fornire un’ adeguata conoscenza delle principali forme di deterioramento, sia fisico che chimico, dei materiali costitutivi delle opere di interesse storico-artistico. Vengono illustrati i materiali e le tecniche per la conservazione, e i criteri scientifici per la selezione e valutazione degli interventi.
Lezioni frontali . Qualora, per cause dovute allo svilupparsi della pandemia, l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus
Conoscenza dei materiali usati nei manufatti storico-artistici. ( Vedi Syllabus Archaeomaterial Chemistry).
Frequenza obbligatoria
Introduzione ai materiali per il restauro: problematiche archeometriche ed il progetto diagnostico. Il ruolo del Chimico nella progettazione di un intervento di restauro. Carte del restauro.
Il degrado dei materiali. Invecchiamento dei materiali organici ed inorganici: il ruolo della temperatura e della luce, simulazione delle condizioni di invecchiamento. Il ruolo dell’acqua e dei sali solubili: il caso Venezia. Particolato atmosferico e condizioni di rugiada: le croste nere. Gelo e gelività dei materiali. Il degrado dei metalli: acciai, bronzi e leghe di piombo. Il degrado indoor: le problematiche museali e degli archivi.
Le tecniche di pulitura. Solventi e meccanismi di solubilizzazione. Solubilizzazione di solidi salini, solubilità di un sale, solventi reattivi e resine a scambio ionico; agenti complessanti, effetto di chelazione, accortezze d’uso di sistemi complessanti su sistemi compositi e su strati pittorici. La pulitura di patine e croste organiche: Le forze deboli, polarità, forze di London e legame a idrogeno, diagramma ternario dei solventi. Proprietà fisiche dei solventi: tensione di vapore, punto di ebollizione e ritenzione, infiammabilità. Tossicità dei solventi e loro smaltimento. Tecniche innovative di pulitura: pulitura con enzimi, con gel e mediante ablazione laser.
La porosità dei materiali: definizioni di porosità. Tipologie di pori. Determinazione della porosità. Porosimetria e porosimetri. Significato diagnostico della porosità e della porosimetria.
Consolidanti e stucchi. Proprietà dei consolidanti; impregnazione; consolidanti organici ed inorganici e relative problematiche. Nanocalci, sintesi e proprietà. Gli stucchi: proprietà meccaniche, porosità, reversibilità e proprietà adesive; tempo di indurimento; problematiche di ritiro; tipi di stucchi.
Vernici, adesivi e protettivi; funzione delle vernici; degrado delle vernici: ingiallimento e craquelures. Resine naturali e resine sintetiche, cere. Gli adesivi e i meccanismi di adesione; classi di adesivi. I protettivi antiossidanti dei metalli: i casi del bronzo e delle leghe ferrose. Gli idrofobizzanti e gli olefobizzanti,misura dell'angolo di contatto all'interfaccia liquido-solido, effetto loto e sistemi self assembled su pietra, vetro e cellulosa.
-Mauro Matteini e Arcangelo Moles, La Chimica del Restauro. Nardini Editore (1989).
-G. Torraca, “Solubility and solvents for conservation problems”, ICCROM,Roma, 1990
-C.V. Horie, “Materials for Conservation”, Butterworth-Heinemann, Oxford, 1987
-Enrico Pedemonte, Gabriella Fornari, Chimica e restauro. La scienza dei materiali per l'architettura, Marsilio 2003.
- C. Altavilla and E.Ciliberto, Inorganic Nanoparticles: Synthesis, Applications, and Perspectives (Nanomaterials and their Applications), CRC Press 2017.
Le lezioni saranno integralmente registrate su piattaforma Teams e i ppt di ciascuna lezione sarà messo a disposizione nella sezione files della medesima piattaforma. Durante il corso saranno forniti articoli scientifici in formato pdf.
Argomenti | Riferimenti testi | |
1 | Introduzione ai materiali per il restauro: problematiche archeometriche ed il progetto diagnostico. Il ruolo del Chimico nella progettazione di un intervento di restauro. Carte del restauro. | -Mauro Matteini e Arcangelo Moles, La Chimica del Restauro. Nardini Editore (1989). Appunti di lezione |
2 | Il degrado dei materiali. Invecchiamento dei materiali organici ed inorganici: il ruolo della temperatura e della luce, simulazione delle condizioni di invecchiamento. Il ruolo dell’acqua e dei sali solubili: il caso Venezia. Particolato atmosferico e condizioni di rugiada: le croste nere. Gelo e gelività dei materiali. Il degrado dei metalli: acciai, bronzi e leghe di piombo. Il degrado indoor: le problematiche museali e degli archivi. | -Enrico Pedemonte, Gabriella Fornari, Chimica e restauro. La scienza dei materiali per l'architettura, Marsilio 2003. |
3 | Le tecniche di pulitura. Solventi e meccanismi di solubilizzazione. Solubilizzazione di solidi salini, solubilità di un sale, solventi reattivi e resine a scambio ionico; agenti complessanti, effetto di chelazione, accortezze d’uso di sistemi complessanti su sistemi compositi e su strati pittorici. La pulitura di patine e croste organiche: Le forze deboli, polarità, forze di London e legame a idrogeno, diagramma ternario dei solventi. Proprietà fisiche dei solventi: tensione di vapore, punto di ebollizione | Mauro Matteini e Arcangelo Moles, La Chimica del Restauro. Nardini Editore (1989).G. Torraca, “Solubility and solvents for conservation problems”, ICCROM,Roma, 1990 |
4 | Consolidanti e stucchi. Proprietà dei consolidanti; impregnazione; consolidanti organici ed inorganici e relative problematiche. Nanocalci, sintesi e proprietà. Gli stucchi: proprietà meccaniche, porosità, reversibilità e proprietà adesive; tempo di indurimento; problematiche di ritiro; tipi di stucchi. Vernici, adesivi e protettivi; funzione delle vernici; degrado delle vernici: ingiallimento e craquelures. Resine naturali e resine sintetiche, cere. Gli adesivi e i meccanismi di adesione; | Mauro Matteini e Arcangelo Moles, La Chimica del Restauro. Nardini Editore (1989). |
5 | I protettivi antiossidanti dei metalli: i casi del bronzo e delle leghe ferrose. Gli idrofobizzanti e gli olefobizzanti,misura dell'angolo di contatto all'interfaccia liquido-solido, effetto loto e sistemi self assembled su pietra, vetro e cellulosa. | appunti di lezione |
Esame orale, La verifica dell’apprendimento potrà essere effettuata anche per via telematica, qualora le condizioni lo dovessero richiedere.
Le domande verteranno sul programma svolto. Il candidato dovrà dimostrare di conoscere l'impatto che una particolare formulazione può avere su una delle classi di materiali descritti a lezione.